T4 - Un mondo di carta (Dialogo sopra i due massimi sistemi

Galileo Galilei Alla volontà di far circolare il più possibile le idee e metterle a confronto tra loro si deve, infine, il rinnovamento che Galileo realizza di due generi letterari congeniali alla promozione intellettuale, la lettera e il dialogo. L epistola, rivolgendosi a destinatari lontani, permette di superare barriere e confini e, allo stesso tempo, di presupporre la presenza di un interlocutore da sollecitare e convincere, anche in modo fittizio, o comunque ben sapendo che si tratta di una comunicazione solo formalmente privata, destinata in ultima istanza alla pubblicazione. Il dialogo consente di sottolineare invece, nel confrontoscontro degli argomenti, il conflitto tra il vecchio e il nuovo: si presta, insomma, a diventare un valido strumento di polemica metodologica, affidando al lettore il compito di riflettere, senza pregiudizi, sulla costante e faticosa ricerca della verità. L arte del confronto Un mondo di carta T4 Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, Seconda giornata Nella prima giornata del Dialogo Simplicio, il testardo difensore delle teorie aristoteliche, ha respinto tutte le fondate argomentazioni propostegli dai suoi due interlocutori, i copernicani Salviati e Sagredo. Ora, in apertura della seconda giornata, ribadisce la sua fede incrollabile nella visione imposta dalla tradizione, rivendicando la propria cieca devozione al principio di autorità . L ostinazione dell ignoranza 5 10 15 simplicio Io vi confesso che tutta questa notte sono andato ruminando le cose di ieri,1 e veramente trovo di molte belle nuove e gagliarde considerazioni; con tutto ciò mi sento stringer assai più dall autorità di tanti grandi scrittori, ed in particolare 2 Voi scotete la testa, signor Sagredo, e sogghignate, come se io dicessi qualche grande esorbitanza.3 sagredo Io sogghigno solamente, ma crediatemi4 ch io scoppio nel voler far forza di ritener5 le risa maggiori, perché mi avete fatto sovvenire6 di un bellissimo caso, al quale io mi trovai presente non sono molti anni, insieme con alcuni altri nobili amici miei, i quali vi potrei ancora nominare. salviati Sarà ben che voi ce lo raccontiate, acciò forse il signor Simplicio non continuasse di creder d avervi esso mosse le risa.7 sagredo Son contento. Mi trovai un giorno in casa8 un medico molto stimato in Venezia, dove alcuni per loro studio, ed altri per curiosità, convenivano9 tal volta a veder qualche taglio10 di notomia11 per mano di uno veramente non men dotto che diligente e pratico notomista. Ed accadde quel giorno, che si andava ricercando l origine e nascimento de i nervi, sopra di che è famosa controversia 1 sono andato ruminando le cose di ie- ri: ho ripensato agli argomenti discussi ieri. Secondo alcuni commentatori, nel verbo ruminare sarebbe presente una sfumatura ironica, ma si tratta in realtà di un vocabolo della tradizione letteraria (nel lessico della spiritualità cristiana la ruminatio, ruminazione , è la meditazione interiore delle Sacre Scritture). 2 mi sento stringer assai più particolare : qui Simplicio vorrebbe nominare il suo sommo maestro, Aristotele, ma si interrompe perché sospetta che il sogghigno di Sagredo sia rivolto a lui. 3 esorbitanza: stranezza. 4 crediatemi: credetemi. 5 ritener: trattenere. 6 sovvenire: ricordare. 7 acciò forse d avervi esso mosse le risa: affinché il signor Simplicio non continui a pensare d essere stato lui la causa delle risate. 8 in casa: in casa di un (espressione fiorentina). 9 convenivano: si incontravano. 10 taglio: dissezione. 11 notomia: anatomia. 91

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento