I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Glossario Parodia Travestimento burlesco di un opera d arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, le rime, il tessuto sintattico e alcune parole e, nel caso di opere musicali, nel sostituire le parole del testo originario, conservando intatto o con leggere variazioni il motivo. Con accezione più generica, imitazione deliberata, con intento più o meno caricaturale, dello stile caratteristico di uno scrittore, di un musicista, di un regista ecc., realizzata inserendo nella nuova composizione passi che ne rievochino con immediatezza la maniera. Esempi: il sonetto di F. Berni Chiome d argento fino, che contraffà il sonetto di P. Bembo Crin d oro crespo; Eneide travestita di G.B. Lalli; il poema Morgante di L. Pulci. Paronomasia Figura retorica, detta anche annominazione, che consiste nell accostare due parole simili nel suono ma distanti nel significato; lo scopo è di creare una tensione semantica fra le voci coinvolte. Pastiche Opera letteraria, artistica, musicale in cui l autore ha volutamente imitato lo stile di un altro autore (o di altri autori). Anche, composizione, per lo più letteraria o musicale, risultante dalla giustapposizione di brani di opere diverse di un solo autore o di più autori che utilizzano stili e linguaggi diversi. Perifrasi Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine. Esempi: «Colui che tutto move (Dante, Paradiso, I, 1), per definire Dio, motore dell universo; sì ch io celato sia da quella cruda / e cieca dea, ch è cieca e pur mi vede (T. Tasso, Rime, 573, 14-15), per indicare la sorte rappresentata allegoricamente come una dea bendata. Pleonasmo Espressione sovrabbondante, che consiste in una o più parole grammaticalmente o concettualmente non necessarie. Il p., che non implica una violazione di regole grammaticali, è frequente nel linguaggio familiare e non è raro nella lingua letteraria. Poliptoto Figura retorica che consiste nel ripetere una parola già usata a breve distanza, modificandone il caso (o, nelle lingue non flessive, la funzione sintattica), il genere, il numero, il modo e il tempo. 894 Polisindeto Ripetizione della congiunzione tra più periodi, proposizioni o membri di proposizione fra loro coordinati. Esempio: «e intanto fugge; e van con lui; E mentre io (U. Foscolo, Alla sera, vv. 10-13). Preterizione Figura retorica che consiste nell affermare di voler tacere qualcosa di cui tuttavia si parla o comunque si fa cenno. L effetto ricercato è, in realtà, di mettere in evidenza ciò che apparentemente viene tralasciato. Nel discorso comune compaiono molte forme rituali di p. ( meglio non parlare di , per non dire ecc.). Esempio: «Cesare taccio che per ogni piaggia / fece l erbe sanguigne / di lor vene (F. Petrarca, Canzoniere, 128, 49-51). Prolessi Costruzione sintattica (detta anche anticipazione) in cui una o più parole (o un intera proposizione) sono collocate prima di ciò che sarebbe richiesto dal costrutto ordinario. Esempio: «Guarda la mia virtù s ell è possente (Dante, Inferno, II, 11). Prosopopea Figura retorica che consiste nel raffigurare come persone esseri inanimati o entità astratte. Prostesi fenomeno fonetico che consiste nello sviluppo di un suono non etimologico all inizio di una parola. Esempio: «nella sala fui quasi per ismarrirmi (Ippolito Nievo, Le confessioni d un italiano, cap. 10). Q Quartina Strofa di 4 versi, di qualsiasi misura. Si usarono q. monorime nella poesia ritmica latino-medievale. Nella poesia italiana la q. si trova per lo più in combinazione con altre strutture strofiche a formare componimenti di diversa natura; per es., le 2 q. del sonetto (seguite da 2 terzine ) o la ripresa della ballata grande. Un componimento di sole q. è detto anche quarta rima. Quinario Nella metrica, verso composto di 5 silla-be (o, più propriamente, di 5 posizioni metriche ), con un solo accento principale sulla 4ª, usato di solito con altri versi, talora anche da solo, specialmente alternando un quinario piano con uno sdrucciolo e viceversa. Due quinari accoppiati in un verso solo formano il quinario doppio, usato anche come metro barbaro per imitare il falecio latino. R Registro (di comunicazione, di espressione) Ogni diverso modo di realizzare, nell atto linguistico, le diverse possibilità che offre un sistema linguistico o dialettale, soprattutto in rapporto al ricevente e alle finalità che chi parla o scrive si propone. Rima Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso in testi poetici. Fanno r. o sono in r. vocaboli come testo : manifesto (r. piana, perché fra parole piane), virtù : tribù (r. tronca), veicolo : ridicolo (r. sdrucciola), biasimano : spasimano (r. bisdrucciola): queste coppie illustrano la r. perfetta. Quando l identità fonetica dalla tonica in poi non è assoluta, si ha una r. imperfetta, come nel caso dell assonanza o della consonanza . In un componimento poetico le rime vengono identificate a seconda della loro disposizione in una sequenza di versi; i tipi di disposizione fondamentali sono: r. baciata, quando procede per coppie (AABB); rima alter-nata, se le rime si alternano (ABAB); r. incrociata, se una coppia abbraccia un altra coppia (ABBA o ABA.ABA); r. invertita, se più sequenze si presentano con i componenti disposti in ordine inverso (ABC.CBA); r. ripetuta o replicata, quando i componenti di diverse sequenze rimano nello stesso ordine (ABC.ABC); r. incatenata, come nella terzina dantesca, che ha schema ABA.BCB.CDC.DED. Ripresa In musica e nella poesia destinata originariamente a essere cantata (per es., la ballata , il rispetto ecc.), ripetizione di una parte della composizione. Ritmo Nella metrica, l alternarsi, in un verso, di sillabe toniche e sillabe atone secondo determinate leggi: scandire il r. di un verso, leggerlo in modo da mettere in risalto tale alternanza; riferito alla metrica classica, e in particolare alla lettura moderna (in cui si accentano le arsi, generalmente lunghe, dei metri). In prosa, il succedersi degli accenti di frase, in genere senza leggi fisse (eccetto in qualche caso come nel cursus della prosa d arte medievale), ma secondo il gusto e la sensibilità di chi scrive o parla. Il componimento stesso che è caratterizzato dall opposizione di sillaba tonica a sillaba atona, rispetto al verso classico basato sulla quantità sillabica e vocalica.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento