I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Galileo Galilei 45 50 55 Non avendo voluto lo Spirito Santo insegnarci se il cielo si muova o stia fermo, né la sua figura sia in forma di sfera o di disco o distesa in piano, né se la Terra sia contenuta nel centro di esso o da una banda,34 non avrà manco avuto intenzione di renderci certi di altre conclusioni dell istesso genere, e collegate in maniera con le pur ora nominate, che senza la determinazion di esse non se ne può asserire questa o quella parte;35 quali sono il determinar del moto e della quiete di essa Terra e del Sole. E se l istesso Spirito Santo a bello studio36 ha pretermesso37 d insegnarci simili proposizioni, come nulla attenenti alla sua intenzione, ciò è alla nostra salute,38 come si potrà adesso affermare, che il tener di esse questa parte, e non quella, sia tanto necessario che l una sia de Fide, e l altra erronea?39 Potrà, dunque essere un opinione eretica, e nulla concernente alla salute dell anime? o potrà dirsi, aver lo Spirito Santo voluto non insegnarci cosa concernente alla salute? Io qui direi che quello che intesi da persona ecclesiastica costituita in eminentissimo grado, ciò è l intenzione dello Spirito Santo essere d insegnarci come si vadia40 al cielo, e non come vadia il cielo. 34 da una banda: da un lato. 35 non avrà parte: (lo Spirito Santo) non avrà voluto nemmeno farci conoscere altre teorie (conclusioni) dello stesso tipo, strettamente connesse con le altre che ho appena nominato. 36 a bello studio: volutamente, apposta. 37 ha pretermesso: ha tralasciato. 38 alla nostra salute: per la salvezza del- la nostra anima. 39 che il tener di esse questa parte, e non quella e l altra erronea: che sia tanto necessario ritenere (tener) una cosa piuttosto che un altra, al punto che l una sia secondo la fede (de Fide) e l altra contraria a essa. 40 vadia: vada. Dentro il testo Una distinzione di ambito Il punto di vista del volgo I contenuti tematici Galileo nota che la Bibbia dà lezioni etiche, non scientifiche; quindi le Sacre Scritture non insegnano come funzionano i corpi celesti (come vadia il cielo, r. 56), ma come salvare la propria anima (come si vadia al cielo, r. 56). Per questo motivo in esse non si trovano disquisizioni astronomiche, ma piuttosto vengono trattati problemi di ordine morale. Quando i testi sacri accennano a fenomeni astronomici o naturali in genere, non pretendono di avere validità scientifica. Chi ha scritto i vari libri sacri si rivolgeva a un pubblico molto vasto, comprendente anche persone ignoranti. Pertanto i riferimenti alla natura contenuti nella Bibbia non dovevano essere per forza veritieri, ma piuttosto semplici e alla portata di tutti. Perciò nel trattare questioni naturali gli autori dei testi sacri hanno adottato il punto di vista del volgo, assai rozzo e indisciplinato (rr. 17-18). Se nella Bibbia troviamo un riferimento al moto del Sole, ciò non deriva dal fatto che il Sole si muova davvero, bensì dalla volontà di accordarsi alla visione della realtà propria dell uomo comune, secondo il quale, appunto, è il Sole a muoversi, mentre la Terra sta ferma: in questo modo i lettori della Bibbia hanno trovato in essa una descrizione della realtà confacente al loro punto di vista. Lo stesso argomento viene usato da Giordano Bruno (1548-1600) nel dialogo Cena de le ceneri (1584) che però Galileo, per prudenza, non cita mai: Bruno era stato infatti condannato per eresia e mandato al rogo dall Inquisizione romana. 89

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento