I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Giacomo Leopardi Canti e neppure, al contrario, la sciocca esaltazione di sé (eretto / con forsennato orgoglio inver le stelle, vv. 309-310) nel credersi appartenente a una specie superiore alle altre. Il messaggio di Leopardi è chiaro: la constatazione del dolore e dell infelicità che avvolgono la vita umana non deve condurre né alla falsa opinione di un impossibile immortalità né a una resa rinunciataria, ma a un accettazione dignitosa del destino. Le variazioni di ritmo Le scelte stilistiche Il testo è abilmente costruito sull alternanza tra fasi descrittive, squarci paesaggistici e momenti riflessivi. E a seconda delle situazioni, il poeta varia il ritmo della versificazione. Così troviamo, per esempio, nella sequenza della distruzione, nella quinta strofa, un ritmo incalzante ottenuto attraverso il ricorso a una serie di climax* ascendenti (spesso scanditi dal polisindeto): schiaccia, diserta e copre (v. 211); di ceneri e di pomici e di sassi (v. 215); di liquefatti massi / e di metalli e d infocata arena (vv. 220-221); confuse / e infranse e ricoperse (vv. 224-225). A fasi di forte tensione drammatica come questa, ne seguono altre in cui il periodare è meno concitato, come nella quarta strofa, in cui la meditazione sull infinità dell universo si distende nel movimento di periodi assai lunghi, caratterizzati dall ipotassi*. L autore riesce a conseguire i diversi effetti ritmici anche modulando di volta in volta quella successione di endecasillabi e settenari che la canzone libera gli consente con la massima flessibilità: prevalgono gli endecasillabi nelle fasi più distese (per esempio, per limitarci alla prima strofa, quando viene descritta la ginestra: vv. 4-8; 14-16; 34-37), mentre sono più frequenti i settenari nei passaggi dal ritmo più incalzante (a partire dai primi tre versi del testo, con la presentazione del vulcano minaccioso). L alternanza dei toni Alla variazione del ritmo corrisponde spesso un analoga variazione del tono, che alterna momenti ragionativi, accenti polemici e inflessioni liriche. Una delle modalità espressive più ricorrenti è quella dell ironia, che a volte sconfina nel sarcasmo. Ciò avviene per esempio quando Leopardi vuole deridere la presunzione dell uomo rispetto al suo ruolo nell universo e alla supposta benevolenza nei suoi confronti da parte della divinità: si vedano, per esempio, i versi 49-51 (Dipinte in queste rive / son dell umana gente / le magnifiche sorti e progressive) e anche quelli che aprono la strofa immediatamente successiva (Qui mira e qui ti specchia, / secol superbo e sciocco, vv. 52-53). Altre volte, invece, troviamo un tono elegiaco, come nei passi nei quali sono presentati la ginestra o il paesaggio (si vedano, all inizio della quarta strofa, i vv. 158-166); oppure un tono drammatico, quando viene descritta l attività del vulcano; e ancora un tono meditativo quando il poeta riflette su quanto sia piccola la Terra negli spazi infiniti dell universo o sullo scorrere del tempo, come accade nella quarta strofa. Il lessico Le scelte lessicali sono di tono sostenuto ed elevato, del resto adeguato all importanza dei temi affrontati. Sono frequenti, infatti, gli arcaismi e i latinismi (per esempio, già nella prima strofa, formidabil, Vesevo, erme, donna, liete, ville, armenti, ozi, ignea, ruina, siedi, annichilare), che spesso, peraltro, rimandano a precisi echi letterari (da Virgilio, Petrarca, Foscolo), evidentemente presenti nella memoria di un poeta coltissimo come Leopardi. Altre volte, in alcuni squarci paesaggistici (come ai vv. 158-166), ritroviamo alcuni vocaboli indefiniti tipici della fase degli idilli: mesta, landa, purissimo azzurro, di lontan, vòto, seren. Ma tali elementi lessicali «tornano in una prospettiva radicalmente nuova in cui la percezione dell infinito ormai genera solo la sgomenta consapevolezza della schiacciante sproporzione fra il cosmo e l uomo (Gioanola). 873

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento