Scienza e fede

Il Seicento Rivolgersi al potere Lo stile epistolare Le scelte stilistiche Galileo si mostra molto ossequioso e sottomesso all autorità del doge: usa uno stile alto dal punto di vista lessicale (invigilando, r. 2, in luogo di vigilando ; eminenza, r. 16, in luogo di altura ecc.), ma allo stesso tempo umile quanto ai toni, ben lontani da quelli polemici presenti in molti suoi scritti, fino a sfiorare così diremmo in base alla nostra sensibilità il servilismo (humilissimo servo, r. 2; humilmente si inchina, r. 27). Tuttavia sarebbe un errore vedere in tali accenti l espressione di un carattere fiaccato dalla sudditanza nei confronti del potere, poiché essi rispondono, in realtà, a una precisa convenzione di genere, quella dello stile epistolare. Il genere epistolare, del resto, esalta felicemente l originalità della prosa di Galileo, sempre efficace, vivace ed espressiva. Poiché all autore sta a cuore convincere il doge dell utilità pratica della sua invenzione, non gli interessa tanto esibirsi nella costruzione di periodi retoricamente sostenuti, ma piuttosto andare direttamente al cuore delle questioni che intende sottolineare. Qui, per esempio, lo fa attraverso una struttura sintattica spezzata in modo quasi schematico: si noti, dopo i due punti alla r. 9, l elenco dei diversi usi possibili del cannocchiale, reso attraverso una serie di frasi separate dal punto e virgola (rr. 9-18). In tal modo il genere epistolare viene piegato da Galileo al suo obiettivo di diffusione delle nuove conoscenze, coniugando la piacevolezza espositiva con il rigore logico-argomentativo. Verso le competenze COMPRENDERE 1 Quali sono i vantaggi offerti dal cannocchiale in campo militare? 2 Perché Venezia può essere molto interessata all acquisto del cannocchiale? ANALIZZARE 3 Individua le parole e le espressioni più significative che si riferiscono all ambito tecnico e scientifico. INTERPRETARE 4 Qual è il fine di questa epistola? Scienza e fede Galileo e la religione Galileo è credente, quindi pensa che la Bibbia non possa in alcun modo affermare cose false. Per lui sia le Scritture sia la natura promanano da Dio, e quindi la fede e la scienza, che derivano necessariamente dal Creatore, sono entrambe veritiere e non possono contraddirsi a vicenda; qualora sembrassero farlo, ciò sarebbe dovuto unicamente a un errore umano nell interpretazione dei testi sacri. In altre parole, non può esistere un contrasto tra verità scientifiche e verità rivelate dalla Bibbia: eventuali discordanze tra le scoperte scientifiche e le posizioni dei teologi si verificano soltanto a causa di un fraintendimento, da parte di questi ultimi, del vero significato dello specifico passo biblico, perché i teologi non sono tutti ispirati da Dio e quindi possono anche sbagliare. Le leggi della teologia e le leggi della scienza A differenza della teologia, che è soggetta all arbitrio degli interpreti della Bibbia, la scienza deve attenersi meticolosamente alle rigide leggi imposte da Dio alla natura, e quindi, se condotta secondo i princìpi che regolano quest ultima, può essere ancora più affidabile delle Scritture, o meglio delle loro interpretazioni, per quanto riguarda la descrizione e lo studio della realtà fisica. Infatti, mentre «la Scrittura in molti luoghi è non solamente capace, ma necessariamente bisognosa d esposizioni diverse dall apparente si- 86

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento