T16 - La quiete dopo la tempesta

Giacomo Leopardi Canti Le strofe finali istituiscono apertamente il parallelismo* tra la vicenda di Silvia e quella dell io lirico, già precipitata o destinata a precipitare verso la morte. Lo svanire nel nulla è introdotto dalla sequenza delle negazioni non (v. 42), non (v. 44), né (v. 47); il passato remoto cadesti (v. 61) accomuna Silvia e la speranza, la cara compagna (v. 54) lacrimata (v. 55) come una presenza fisica reale. La gelida presenza della tomba ignuda (v. 62) conferma in conclusione l unico fine della vita, anzi di tutte le vite. La quinta e la sesta strofa: la fine della vita e delle illusioni Verso le competenze COMPRENDERE 1 Fai la parafrasi del componimento. 2 Nei versi 36-38, a quali momenti della vita umana si riferiscono gli avverbi poi e allor? 3 Traccia un breve ritratto di Silvia, soffermandoti sul suo aspetto fisico (per quanto esso si possa desumere dal testo), sulle caratteristiche psicologiche e sugli altri aspetti ricavabili dal componimento. ANALIZZARE 4 Ai versi 15-16 (studi leggiadri sudate carte) e 21-22 (man veloce faticosa tela) troviamo ripetuta la stessa figura retorica. Quale? 5 Ai versi 20-21 il poeta scrive: porgea gli orecchi alla man veloce. Si può ascoltare una mano ? Di quale figura si tratta? INTERPRETARE 6 Ripercorrendo i punti del testo dove il poeta si sofferma sulle stagioni, sulla natura, sul paesaggio, spiega in che modo tale rappresentazione si lega ai temi del componimento. 7 A quali caratteristiche di Silvia allude secondo te il vocativo del v. 42 (o tenerella)? PRODURRE La tua esperienza 8 Ripercorrendo con il pensiero la tua esperienza, hai conosciuto solo brevemente una persona che poi non hai più visto, la cui immagine si è però fissata nella tua mente? A distanza di tempo in che modo e per quali ragioni il suo ricordo riaffiora ancora oggi? La quiete dopo la tempesta T16 Canti, 24 ad alta voce Finito il temporale, in un villaggio che possiamo immaginare essere Recanati (dove il canto fu composto nel settembre del 1829), la natura si rasserena e con essa anche gli uomini. Il mondo sembra più lieto e più bello: qui il piacere è per Leopardi nient altro che la cessazione del dolore. Ancora una volta la descrizione di un evento naturale si fonde con la sua interpretazione simbolica. La riflessione sul piacere METRO Canzone libera composta da 3 strofe di diversa misura, formate da endecasillabi e settenari liberamente rimati. La vita riprende dopo il temporale 5 Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe là da ponente, alla montagna; sgombrasi la campagna, 1 Passata è la tempesta: si tratta di uno dei tanti echi della produzione poetica di Vincenzo Monti («Nel cui mezzo passata è la tempesta , Bassvilliana, II, v. 183). 2 augelli: uccelli. 5 rompe montagna: erompe da ovest, berano dal velo di foschia e di umidità posato su di essi ancora dopo il temporale. dalla parte dei monti. 6 sgombrasi la campagna: i campi si li- 853

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento