I “piccoli idilli” (1819-1821)

Il primo Ottocento L autore rievoca alcuni grandi italiani del passato, ai quali lega aspetti fondamentali della propria poetica: Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso, Alfieri, ma anche Cristoforo Colombo. Tramite la figura di Petrarca, l autore introduce i motivi della noia e della vacuità esistenziale, mentre con il personaggio di Colombo si affaccia il tema delle illusioni, poiché le sue scoperte non hanno reso l uomo più felice, avendolo privato del gusto dell ignoto con il suo alone di suggestiva indefinitezza. a Tasso, però, che Leopardi si rivolge con maggiore affetto, esprimendo un legame intimo con l autore della Gerusalemme liberata, considerato vero e proprio alter ego per aver provato anch egli l «inganno estremo , vale a dire la delusione amorosa. Le canzoni filosofiche Nei testi successivi (composti tra il 1821 e il 1822), l iniziale immagine positiva della natura lascia il posto a una più sofferta meditazione sul «vero : Nelle nozze della sorella Paolina, A un vincitore nel pallone, e soprattutto le cosiddette canzoni filosofiche (Bruto minore, Alla Primavera, Inno ai Patriarchi, Ultimo canto di Saffo). In questi componimenti Leopardi (in particolare nel Bruto minore e nell Ultimo canto di Saffo, note come le canzoni del suicidio ) si sofferma a riflettere sull infelicità dell uomo moderno, individuandone la ragione prima in una motivazione storica, cioè nella caduta di quei valori, propri di una classicità leggendaria, che rendevano la vita degna di essere vissuta. Allo stesso tempo però il poeta acquista consapevolezza che il dolore costituisce una condizione esistenziale che domina ineluttabilmente l esistenza umana. Agli antichi valori smarriti, sul piano della Storia collettiva, con l avanzare della conoscenza e del progresso, corrisponde, sul piano della vita individuale, la caduta delle illusioni nel passaggio dalla giovinezza all età matura: in Bruto (il cesaricida che suicidandosi afferma la propria libertà) è distrutto il mito della virtù e della patria, in Saffo (la poetessa greca che ama non ricambiata) quello dell amore. I piccoli idilli (1819-1821) Una poesia nuova Contemporaneamente alle canzoni, Leopardi compone i cosiddetti piccoli idilli , che nella struttura dei Canti vengono però posposti come gruppo a sé, a sottolinearne la diversità sia dei temi, più intimi e autobiografici, sia dello stile, più sobrio e colloquiale. Al carattere civile e filosofico delle canzoni subentrano una più profonda confessione personale e una più accentuata disposizione all analisi dei moti interiori dell anima. Il punto di partenza Il termine idillio proviene da un vocabolo del greco antico (eidyllion) che significa piccola immagine , quadretto ; tradizionalmente indicava una poesia di argomento per lo più agreste o pastorale. Leopardi rielabora questo genere classico in modo del tutto personale: egli offre infatti la rappresentazione di un aspetto del mondo esterno (un fatto, un oggetto, un elemento della natura, una persona) che viene cantato non per ciò che è oggettivamente ma per il significato e per le risonanze che assume nell animo del poeta mentre lo osserva. La natura e il paesaggio diventano così proiezione della condizione interiore del soggetto lirico, che trae da essi l occasione per fissare sulla carta le proprie sensazioni. le parole della letteratura Idillio Con il termine idillio i greci designarono in origine qualsiasi poesia breve, di genere descrittivo. La tematica pastorale prevalse nel periodo ellenistico: di argomento bucolico sono, in gran parte, gli idilli del poeta siracusano Teocrito (IV-III sec. a.C.). Da qui, in epoca moderna, si è affermato l uso di considerare come idilli brevi poesie che abbiano attinenza con la rappresentazione idealizzata della vita campestre, concepita come un esistenza di pura contemplazione, lontana dalle preoccupazioni. Per estensione il vocabolo idillio indica uno stato di vita serena, in cui i rapporti di convivenza tra le persone siano improntati a un perfetto accordo. 826

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
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Dal Seicento al primo Ottocento