I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il primo Ottocento La richiesta finale di perdono e la forza del legame con il padre Un drammatico sforzo per diventare autonomo Il poeta difende strenuamente la scelta, affermando il proprio bisogno di autonomia, anche se questa comporta rischi e sacrifici. La conclusione però sembra almeno nella forma spegnere o attenuare i toni: Giacomo chiede perdono per il gesto che ha deciso di compiere, tentando di riacquistare la benevolenza del padre (Mio caro Signor Padre, se mi permette di chiamarla con questo nome, r. 51; un figlio che l ha sempre amata e l ama, rr. 3-4, ecc.). Si tratta di un atteggiamento che rivela una volta ancora la complessità di un rapporto che il fallimento dell azione tentata non scioglierà affatto: il poeta è destinato per tutta la vita a non spezzare mai del tutto quell amato/odiato cordone ombelicale che lo lega all ingombrante figura paterna. Le scelte stilistiche Giacomo si rivolge al padre con piena consapevolezza della gravità del suo gesto, come si comprende dal timoroso rispetto reverenziale del pronome-soggetto Ella, riferito a Monaldo, che troneggia, in evidente condizione di superiorità psicologica sul figlio. A mano a mano che proseguiamo nella lettura, tuttavia, l io del poeta comincia a recuperare terreno, emergendo con maggiore sicurezza. Con crescente drammaticit , il giovane rivendica il proprio diritto antagonistico nei confronti del padre: i periodi incominciano spesso con il pronome e i verbi alla prima persona singolare (Io vedeva, r. 14; Fui accolto, r. 18; Non tardai molto, r. 29), per giungere allo snodo fondamentale, nel quale Giacomo, ormai maggiorenne, dichiara la necessità di decidere da solo come condurre la propria esistenza: Ed ora che la legge mi ha già fatto padrone di me, non ho voluto più tardare a incaricarmi della mia sorte (rr. 35-36). Troviamo dunque una serie di affermazioni che sottolineano, nell ambito di un periodare paratattico*, la componente titanica, cioè eroica e ribelle, della personalità leopardiana: Io so (r. 36), Odio (r. 38), ancora So (r. 41), fino al Voglio piuttosto essere infelice che piccolo (r. 44), con cui si esprime appieno l atteggiamento romantico quasi foscoliano del poeta che sfida il mondo, le sue ipocrisie e le sue convenzioni pur di liberarsi da ogni tirannia. Verso le competenze COMPRENDERE 1 Nella parte iniziale della lettera, in che modo Giacomo giudica il proprio comportamento nei confronti dei genitori? 2 In che cosa consiste la felicità secondo Leopardi? ANALIZZARE 3 Nel testo è presente una serie di parole chiave del lessico leopardiano. Prova a definire con il linguaggio attuale le espressioni riportate in tabella. Lessico leopardiano orribili malinconie strana immaginazione istudi micidiali terribile noia 794 Linguaggio attuale INTERPRETARE 4 Spiega e commenta la seguente frase: Voglio piuttosto essere infelice che piccolo, e soffrire piuttosto che annoiarmi, tanto più che la noia, madre per me di mortifere malinconie, mi nuoce assai più che ogni disagio del corpo (rr. 44-46). PRODURRE 5 Dalla lettera, il rapporto di Giacomo con il padre appare complesso e non paragonabile del tutto a quello esistente tra un figlio ribelle e irrispettoso e un padre autoritario e insensibile. Con parole tue, descrivi tale relazione in un testo espositivo di circa 20 righe.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento