T9 - Il ritratto della monaca di Monza (cap. 9)

Il primo Ottocento Il ritratto della monaca di Monza T9 Cap. 9 Abbandonato il paese natale, salutato Renzo, Lucia è indirizzata a Monza in compagnia della madre Agnese, nella speranza che la «signora del convento, una monaca di famiglia potentissima, accetti di dare loro protezione. La comparsa in scena di Gertrude, la monaca di Monza, è abilmente preparata da Manzoni, che crea tutte le premesse per suscitare la curiosità del lettore. Il primo a nominarla, con rispetto e cautela, è il padre guardiano dei cappuccini, una volta appreso dalla lettera di fra Cristoforo della persecuzione subita da Lucia: «non c è che la signora: se la signora vuole prendersi quest impegno . La domanda sull identità della «signora , che è anche del lettore, viene posta da Agnese e Lucia al carrettiere che le porta in convento. La risposta aumenta la suspense: «La chiamano la signora, per dire ch è una gran signora; e tutto il paese la chiama con quel nome, perché dicono che in quel monastero non hanno mai avuto una persona simile; e i suoi d adesso, laggiù a Milano, contan molto, e son di quelli che hanno sempre ragione . In attesa del colloquio, Lucia si aggira spaesata nel parlatorio del convento. Dietro una finestra «con due grosse e fitte grate di ferro , vede una monaca che la fissa intensamente. Esitante, si avvicina. La descrizione di una donna enigmatica 5 10 Giuseppe Molteni, La monaca di Monza (particolare), 1847. Pavia, Pinacoteca Civica. 15 20 25 Il suo aspetto, che poteva dimostrar venticinque anni, faceva a prima vista un impressione di bellezza, ma d una bellezza sbattuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta. Un velo nero, sospeso e stirato orizzontalmente sulla testa, cadeva dalle due parti, discosto alquanto dal viso; sotto il velo, una bianchissima benda di lino cingeva, fino al mezzo, una fronte di diversa, ma non d inferiore bianchezza; un altra benda a pieghe circondava il viso, e terminava sotto il mento in un soggolo,1 che si stendeva alquanto sul petto, a coprire lo scollo d un nero saio. Ma quella fronte si raggrinzava spesso, come per una contrazione dolorosa;2 e allora due sopraccigli neri si ravvicinavano, con un rapido movimento. Due occhi, neri neri anch essi, si fissavano talora in viso alle persone, con un investigazione superba; talora si chinavano in fretta, come per cercare un nascondiglio; in certi momenti, un attento osservatore avrebbe argomentato che chiedessero affetto, corrispondenza,3 pietà; altre volte avrebbe creduto coglierci la rivelazione istantanea d un odio inveterato4 e compresso, un non so che di minaccioso e di feroce: quando restavano immobili e fissi senza attenzione, chi ci avrebbe immaginata una svogliatezza orgogliosa, chi avrebbe potuto sospettarci il travaglio d un pensiero nascosto, d una preoccupazione familiare all animo,5 e più forte su quello che gli oggetti circostanti. Le gote pallidissime scendevano con un contorno delicato e grazioso, ma alterato e reso mancante da una lenta estenuazione.6 Le labbra, quantunque appena tinte d un roseo sbiadito, pure, spiccavano in quel pallore: i loro moti7 erano, come quelli degli occhi, subitanei, vivi, pieni d espressione e di mistero. La grandezza ben formata della persona scompariva in un certo abbandono del portamento, o compariva sfigurata in certe mosse repentine, irregolari e troppo risolute per una donna, non che per una monaca. Nel vestire stesso c era qua e là qualcosa di studiato o di negletto,8 che annunziava una monaca singolare: la vita era attillata con una certa cura secolaresca,9 e dalla benda usciva sur una tempia una ciocchettina di neri capelli; cosa che dimostrava o dimenticanza o disprezzo della regola che prescriveva di tenerli sempre corti, da quando erano stati tagliati, nella cerimonia solenne del vestimento.10 1 soggolo: fascia che copre il collo e incor- nicia il viso, indossata dalle suore. 2 contrazione dolorosa: è il sintomo di un profondo dissidio interiore. 3 corrispondenza: amicizia. 742 4 inveterato: radicato. 5 familiare all animo: a cui l animo era 8 negletto: trascurato. 9 cura secolaresca: cura mondana, di chi abituato. non vive nella regola monacale. 10 del vestimento: della vestizione. 6 estenuazione: stanchezza. 7 moti: movimenti.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento