I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il primo Ottocento Dentro il testo Gli addii, l amore Un intermezzo lirico Le varianti 740 I contenuti tematici L Addio prende forma sullo sfondo di un paesaggio quanto mai romantico. Sui monti, sulle acque, sui paesi biancheggianti sul pendìo (rr. 6-7), illuminati dal plenilunio, si posa lo sguardo dei fuggiaschi, caricando la scena di una commossa emotività. Il tema portante è quello dell amarezza dovuta al distacco dalla terra natale dell emigrante, mosso dal desiderio di fare fortuna o da una minaccia insostenibile, come è il caso dei promessi sposi. L inquietudine aumenta al pensiero dell incerto destino che attende chi lascia la propria terra nella baraonda della città moderna, con la quale di lì a poco Renzo avrà modo di scontrarsi. Manzoni riprende qui l antico motivo del confronto con la campagna, anticipando una vocazione fondamentale nella narrativa dell Italia unita. Ai sogni infranti d amore invece è riservato soltanto un cenno. Restano un pensiero occulto (rr. 37-38) che la pudica Lucia non confessa neppure a sé stessa, il misterioso timore (r. 40) di un passo su cui il narratore reticente non intende insistere, al di là del riferimento agli sguardi lanciati alla sfuggita, passando, e non senza rossore (rr. 41-42) alla casa del futuro sposo. Prontamente subentra un ulteriore addio, alla chiesa dove il sospiro segreto del cuore (r. 47) avrebbe dovuto trovare la solenne benedizione del matrimonio. Il pianto cede infine il passo a una riflessione dell autore che tiene viva la speranza. Le scelte stilistiche Durante l attraversamento del lago, Manzoni avrebbe potuto immaginare un dialogo tra i passeggeri, o con il barcaiolo, come avviene in seguito. Sceglie invece di impostare un effusione lirica, che meglio si addice al temperamento di Lucia, mantenendola su ritmi lenti e calibrati, in cui più volte si nasconde la misura classica della poesia italiana, l endecasillabo* (ad-di-o-mon-ti-sor-gen-ti-dal-l ac-que). Spina dorsale del passo è l anafora* della parola addio, ripetuta sei volte: due nel periodo iniziale e quattro, con un vistoso crescendo, in prossimità della conclusione. Si tratta di un modulo tipico del discorso diretto, che concorre ad aumentare la commozione, in combinazione con i diminutivi riservati a ciò che si lascia (casuccia, campicello); eppure non siamo di fronte a un semplice monologo interiore. Sarebbe eccessivo attribuire meccanicamente alla sola Lucia fantasticherie melanconiche che appartengono anche ad Agnese e Renzo: Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia, e poco diversi i pensieri degli altri due pellegrini (rr. 53-55). Come si mostra in questo fondamentale inciso, è il narratore a esprimere i sentimenti che si agitano nei cuori dei personaggi, innalzandoli al di là delle loro vicende personali, un po come accadeva già nei cori delle tragedie. A questo scopo collabora l insistente ricorso al pronome indefinito chi e alle forme verbali impersonali. La portata del discorso si allarga così a dismisura, e nel pianto sommesso di Lucia si riconosce l eco di un dolore universale. La differenza più evidente fra le due stesure del brano è di natura quantitativa: nel Fermo e Lucia Manzoni usa giri sintattici molto articolati e propone passaggi che nella ventisettana deciderà di sopprimere, insieme al lessico troppo ricercato o libresco. Nella quarantana lavora solo su quest ultimo versante, per avvicinarsi ancor più al fiorentino vivo: sostituisce per esempio aere con aria, simiglia con par, orme con passi, e interviene sulla punteggiatura, per meglio adeguarla alle pause della voce. Vanno inoltre segnalati l introduzione dell inciso finale e il taglio del paragone fra città e campagna, che nel Fermo e Lucia viene svolto in termini oppositivi: da una parte

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento