Il sistema dei personaggi

Alessandro Manzoni I promessi sposi traversie dei fidanzati aumenta la suspense e mantiene il ritmo serrato sino al momento della liberazione della giovane dal castello dell Innominato (capitolo 24). Fatte salve le molteplici digressioni, il ritmo subisce un evidente rallentamento soltanto nell ultimo blocco, sino al momento del ricongiungimento al lazzaretto (capitolo 36), che conduce rapidamente all epilogo. Il sistema dei personaggi Rappresentazione totale della società Manzoni offre nei Promessi sposi un campionario completo di tipi umani, percorrendo i diversi strati della società che ritrae: dai popolani a nobili e cardinali, egli descrive per intero e a tutti i livelli la realtà sociale allo scopo di giudicarla alla luce della fede cristiana. I rapporti di forza e l opposizione tra bene e male emergono con chiarezza in occasione degli incontri, che ricorrono in tutti i punti strategici del romanzo. Come notava già Francesco De Sanctis, sono quattro i principali faccia a faccia in cui le ragioni dello spirito trionfano: due riguardano fra Cristoforo (a confronto con il fratello dell uomo che ha assassinato e con don Rodrigo); due il cardinale Borromeo (a confronto con l Innominato e con don Abbondio). In tutti i casi, si tratta di scontri verbali: in ossequio alla morale cattolica Manzoni si guarda bene dal risolvere il romanzo con il classico duello fra gli antagonisti; a esso sostituisce un commosso perdono, che Renzo concede a don Rodrigo morente. I popolani Protagonisti dei Promessi sposi sono due giovani popolani, ritratti in chiave positiva ma non idealizzata, che loro malgrado si trovano a dover percorrere un cammino di formazione disseminato di ingiustizie e pericoli, secondo dinamiche differenti. Renzo Tramaglino, onesto, cordiale, ingenuo, impulsivo, incarna un principio di mobilità. La strada è il luogo privilegiato delle sue avventure, sia quando si confronta con le insidie della realtà urbana, sia quando attraversa le campagne, in fuga verso l Adda o di ritorno al paese natale. La sua vicenda, al termine della quale saprà rinunciare alla vendetta in nome della fiducia nella Provvidenza, è completata dal passaggio di condizione sociale, da operaio a piccolo imprenditore. Lucia Mondella, timida, pudica, devota, si muove invece solo perché costretta, per lo più in spazi chiusi: la casa, il convento di Monza, il castello dell Innominato, e così via. Priva di ambizioni sociali e desideri di ricchezza, inorridisce alle attenzioni ricevute da don Rodrigo, che la distolgono dai casti propositi nutriti per il futuro: diventare sposa e madre. Nulla di più, nulla di meno. «Quest acqua cheta, questa santerella, questa madonnina infilzata , come la definisce don Abbondio, impara a sue spese come i guai vengano a cercare anche gli innocenti, e quanto spesso le apparenze ingannino: l abito non fa il monaco, né la monaca. Animata da una fede incrollabile, Lucia fa fronte alle circostanze avverse con coraggio e tenacia, così da comporre un profilo femminile in cui la vulnerabilità si intreccia indissolubilmente alla forza d animo. Francesco Londonio, Giovane filatrice, 1750-1760 ca. Milano, Pinacoteca Ambrosiana. 723

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento