I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il primo Ottocento 15 20 25 30 35 40 45 50 Quando gli era necessità muoversi, alzarsi, porsi a giacere, io dovea prendere colla maggior delicatezza possibile la gamba malata, e trasportarla lentissimamente nella guisa che occorreva.9 Talvolta, per fare il più piccolo passaggio da una posizione all altra, ci volevano quarti d ora di spasimo.10 Sanguisughe,11 fontanelle,12 pietre caustiche,13 fomenti14 or asciutti, or umidi, tutto fu tentato dal medico. Erano accrescimenti di strazio, e niente più. Dopo i bruciamenti colle pietre si formava la suppurazione.15 Quel tumore era tutto piaghe; ma non mai diminuiva, non mai lo sfogo delle piaghe16 recava alcun lenimento al dolore. Maroncelli era mille volte più infelice di me; nondimeno, oh quanto io pativa17 con lui! Le cure d infermiere mi erano dolci, perché usate a sì degno amico. Ma vederlo così deperire, fra sì lunghi atroci tormenti, e non potergli recar salute! E presagire che quel ginocchio non sarebbe mai più risanato! E scorgere che l infermo tenea più verisimile18 la morte che la guarigione! E doverlo continuamente ammirare pel suo coraggio e per la sua serenità! ah, ciò m angosciava in modo indicibile! In quel deplorabile stato, ei19 poetava ancora, ei cantava, ei discorreva; ei tutto facea per illudermi, per nascondermi una parte de suoi mali. Non potea più digerire, né dormire; dimagrava spaventosamente; andava frequentemente in deliquio;20 e tuttavia, in alcuni istanti raccoglieva la sua vitalità e faceva animo a me. Ciò ch egli patì per nove lunghi mesi non è descrivibile. Finalmente fu conceduto che si tenesse un consulto. Venne il protomedico,21 approvò tutto quello che il medico avea tentato, e senza pronunciare la sua opinione sulla infermità e su ciò che restasse a fare, se n andò. Un momento appresso, viene il sottintendente, e dice a Maroncelli: «Il protomedico non s è avventurato22 di spiegarsi qui in sua presenza; temeva ch ella non avesse la forza d udirsi annunziare una dura necessità. Io l ho assicurato che a lei non manca il coraggio . «Spero , disse Maroncelli, «di averne dato qualche prova, in soffrire senza urli questi strazi. Mi si proporrebbe mai? . «Sì, signore, l amputazione. Se non che il protomedico, vedendo un corpo così emunto,23 esita a consigliarla. In tanta debolezza, si sentirà ella capace di sostenere l amputazione? Vuol ella esporsi al pericolo? . «Di morire? E non morrei in breve egualmente, se non si mette termine a questo male? . «Dunque faremo subito relazione a Vienna d ogni cosa, ed appena venuto il permesso di amputarla . «Che? ci vuole un permesso? . «Sì, signore . Di lì ad otto giorni, l aspettato consentimento24 giunse. 9 nella guisa che occorreva: nel modo opportuno. 10 spasimo: dolore atroce. 11 sanguisughe: tradizionali rimedi della medicina del tempo. 12 fontanelle: ferite aperte per permettere lo sbocco del sangue. 13 pietre caustiche: pietre incandescenti per cauterizzare le piaghe. 666 14 fomenti: impacchi. 15 suppurazione: processo infiammato- rio caratterizzato dalla formazione di pus. 16 lo sfogo delle piaghe: la fuoriuscita del pus. 17 pativa: pativo, soffrivo. La prima persona singolare in -a dell indicativo imperfetto era ancora comune nell italiano ottocentesco. 18 tenea più verisimile: considerava più probabile. 19 ei: egli. 20 andava in deliquio: sveniva spesso. 21 il protomedico: il medico capo. 22 non s è avventurato: non ha avuto il coraggio, non ha ritenuto opportuno. 23 così emunto: così smagrito e indebolito. 24 consentimento: permesso.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento