I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

La poesia romantica in Italia 125 130 135 Cossa dianzer ghe solta, el dis: Coman! A mo cojon?, e el volza i man per damm. Ovej, ch el staga requi cont i man, ch el varda el fatte sò de no toccamm, se de nò, Dia ne libra! sont capazz e lu in quell menter mollem on scopazz. E voeuna e dò! Sangua de dì de nott, che nol se slonga d olter che ghe doo! E lu zollem de capp on scopellott. Vedi ch el tend a spettasciamm el coo, e mì sott cont on anem de lion, e lu tonfeta! on olter scopazzon. Ah sanguanon! A on colp de quella sort me sont sentuu i cavij a drizzà in pee, e se nol fudess staa che i pover mort m han juttaa per soa grazia a tornà indree, se no ciappi on poo d aria, senza fall sta voeulta foo on sparposet de cavall! 121-132 Cosa diavolo gli salta in mente, dice: «Comment? A moi coglione? e alza le mani per picchiarmi. «Ohei, che stia fermo con le mani, veda di non toccarmi, altrimenti Dio ne liberi, sono capace e lui in quel mentre mi molla un colpo. E una e due. «Sangue d un cane, che non allunghi più le mani che gliele suono! . E lui mi molla uno scappellotto. Vedo che intende spiaccicarmi la testa, e io sotto con un animo da leone, e lui, tònfete! un altro scapaccione. 133-138 Ah sangue del demonio! A un colpo come quello mi si sono drizzati i capelli, e se non fosse stato che i poveri morti mi hanno aiutato per grazia loro a fare marcia indietro, se non prendo un po d aria di sicuro stavolta faccio uno sproposito bestiale! 127 Sangua de dì de nott: eufemismo, 135 i pover mort: tipica invocazione po- per sangue di Dio . polare. La vivacità della Milano romantica Giuseppe Canella (1788-1847) è un artista attivo soprattutto come paesaggista: realizza infatti numerose vedute cittadine, della natale Verona, e poi di Milano, dove si trasferisce definitivamente nel 1832, dopo lunghi viaggi per l Europa. Al di là del valore artistico, i suoi dipinti sono veri e propri documenti storici che permettono di ricostruire scorci cittadini della Milano di primo Ottocento oggi irrimediabilmente perduti. In La corsia de Servi compare per esempio una veduta di una strada cittadina (assimilabile all odierno Corso Vittorio Emanuele II) che costituiva una delle arterie principali della Milano antica e poi moderna e collegava il centro con Porta Venezia. La strada deriva il suo nome dalla presenza della chiesa e del convento dei Serviti; il dipinto sembra fissare come in un istantanea edulcorata dallo sguardo del pittore l animato movimento cittadino, con le figurine che si muovono svelte e si assiepano davanti ai negozi, un cagnolino, eleganti carrozze e, sullo sfondo, le guglie del Duomo. A pochi mesi dalla realizzazione della tela la Corsia de Servi mutò profondamente aspetto: le abitazioni, di origine medievale, lasciarono il posto a palazzi neorinascimentali e tra il 1839 e il 1847 fu demolita la chiesa di Santa Maria dei Servi e aperta l ampia e neoclassica piazza San Carlo. Giuseppe Canella, La corsia de Servi, 1834. Milano, Museo di Milano. 587

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento