Per approfondire - La fortuna del melodramma nella prima

Il primo Ottocento In effetti gli autori risorgimentali si richiamano alle due fondamentali funzioni della poesia bellica: esortare alla battaglia, guardando avanti; celebrare le imprese, guardando indietro. una letteratura concepita come supporto all azione, tesa a creare consenso intorno agli ideali unitari attraverso esempi di sacrificio e promesse di felicità. Naturalmente i destinatari di tali versi, scritti in un toscano ricercato, non sono le masse contadine, che non li avrebbero compresi, ma i ceti dirigenti. «Viva Verdi! Al clima montante di rivendicazione nazionalistica non rimangono estranei i melodrammi di Giuseppe Verdi, per quanto ambientati in epoche e luoghi lontanissimi dalla contemporaneità. Un episodio significativo è quello che avviene al teatro alla Scala di Milano, nel 1842, quando il coro Va pensiero del Nabucco, intonato nell opera dagli ebrei prigionieri a Babilonia, viene preso come un allusione alla condizione degli italiani. Stesso destino è riservato l anno successivo al coro O signore, dal tetto natio, innalzato nel quarto atto dell opera I Lombardi alla prima crociata. Vuole la leggenda che negli anni successivi comparisse sempre più spesso sui muri della città la scritta «Viva Verdi! , innocua solo in apparenza. Il nome del compositore sarebbe stato letto infatti come un acronimo, per inneggiare all indipendenza e all unità nazionale: «Viva Vittorio Emanuele Re D Italia . «Fratelli d Italia I moti del Quarantotto vengono accompagnati da un imponente produzione poetica. In occasione delle Cinque Giornate di Milano Manzoni pubblica i versi di Marzo 1821, inediti da decenni, per inneggiare alla patria, «una d arme, di lingua, d altare, / di memorie, PER APPROFONDIRE La fortuna del melodramma nella prima met dell Ottocento La Rivoluzione francese e l età napoleonica mutano la funzione sociale dell opera lirica, che diventa uno spettacolo al quale il pubblico partecipa con intensità, immedesimandosi nei personaggi e condividendone le passioni. Nei primi anni del XIX secolo l Italia vede il predominio artistico di Gioacchino Rossini (1792-1868), che eccelle sia nelle opere serie sia in quelle buffe, anche se il suo capolavoro più popolare rimane un opera comica, Il barbiere di Siviglia. Rossini, pur rifacendosi alla tradizione settecentesca del belcanto, la amplia e la modifica con particolare inventiva. Dopo il suo trasferimento in Francia, egli si avvicina al nuovo stile che si stava imponendo a Parigi, quello del grand-opéra, componendo a soli trentasette anni l ultima sua opera, Guglielmo Tell (1829). Più giovani di lui, Vincenzo Bellini (1801-1835), dalla vena melodica soave e purissima, e Gaetano Donizetti (1797-1848), dagli spiccati caratteri drammatici o patetici, compongono opere già orientate verso il gusto romantico per le storie dalla forte componente tragica di contrasti amorosi e politici, ottenendo grande successo. Nel panorama italiano irrompe anche il genio teatrale di Giuseppe Verdi, che a partire dal suo primo granLouis-Léopold Boilly, L effetto del melodramma, 1830. Versailles, Musée Lambinet. 580 de successo, Nabucco (1842), sviluppa un opera vigorosa, ricca di tensioni drammatiche, di colpi di scena e soprattutto di personaggi scolpiti a tutto tondo, che rivelano la loro umanità nell amore o nel dolore. Quello di Verdi è un teatro popolare per la capacità di comunicare, ma costruito in maniera raffinata, in cui le vicende basate sul conflitto tra bene e male sono spesso tratte da romanzi di successo o da drammi teatrali di altissimo valore (per esempio di Victor Hugo o Friedrich Schiller, ma soprattutto di William Shakespeare). Verdi vive a lungo, dal 1813 al 1901, maturando il suo stile nel corso degli anni e lasciando opere che sono ancora oggi tra le più rappresentate in tutto il mondo come Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata, Aida, Otello.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento