I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il primo Ottocento 175 180 185 190 195 e tu prima, Firenze, udivi il carme che allegrò l ira al Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l id oma désti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste; ma più beata che in un tempio accolte serbi l itale glorie, uniche forse da che le mal vietate Alpi e l alterna onnipotenza delle umane sorti armi e sostanze t invadeano ed are e patria e, tranne la memoria, tutto. Che ove speme di gloria agli animosi intelletti rifulga ed all Italia, quindi trarrem gli auspici. E a questi marmi venne spesso Vittorio ad ispirarsi. Irato a patrii Numi, errava muto ove Arno è più deserto, i campi e il cielo des oso mirando; e poi che nullo vivente aspetto gli molcea la cura, qui posava l austero; e avea sul volto il pallor della morte e la speranza. Con questi grandi abita eterno: e l ossa fremono amor di patria. Ah sì! da quella relig osa pace un Nume parla: e nutria contro a Persi in Maratona 173 e tu udivi: secondo una notizia di- vulgata da Boccaccio, qui ripresa da Foscolo e poi smentita successivamente, Dante avrebbe scritto a Firenze i primi sette canti dell Inferno. 174 Ghibellin fuggiasco: Dante, in esilio (fuggiasco). Alighieri in realtà non era ghibellino (l appellativo deriva da Boccaccio) ma guelfo di parte bianca, benché si possa parlare genericamente di ghibellinismo (ideologia antipapale) per l avversione dantesca nei confronti della politica temporale dei papi (in particolare di Bonifacio VIII, il pontefice che fu all origine del suo esilio) e per l alta considerazione che Dante aveva del potere imperiale. 175 i cari l id oma: non i natali, poiché Petrarca (a cui si riferiscono questo e i versi successivi) era nato ad Arezzo da genitori fiorentini. 176-179 a quel dolce a Venere Celeste: il poeta è detto labbro di Calliope con una metonimia che ne fa la bocca della Musa , suggerendo inoltre che il suo can- 524 173-185 e tu per prima, o Firenze, hai udito il poema (carme) che alleviò (allegrò) lo sdegno del ghibellino esule, e sempre tu hai dato gli amati genitori (i cari parenti) e la lingua madre (id oma) a quel poeta dolce come le labbra della Musa Calliope, il quale dopo aver spiritualizzato, coprendolo con un velo candidissimo, Amore, che in Grecia e a Roma era stato cantato in modo sensuale (nudo), lo restituì (rendea) al grembo della Venere celeste; ma sei ancor più fortunata, o Firenze, perché conservi le glorie italiane raccolte in una sola chiesa (in un tempio), forse le sole glorie rimaste da quando le Alpi mal difese (mal vietate) e il corso alterno dei destini umani ti privavano (t invadeano) di armi, ricchezze (sostanze), altari (are), territorio (patria), e di tutto fuorché della memoria. 186-195 Cosicché se un giorno (Che ove) una speranza di gloria splenderà per gli animi coraggiosi (animosi intelletti) e per l Italia, proprio da queste tombe (quindi) trarremo incitamento all azione (auspici). E a queste tombe (marmi) venne spesso Vittorio a cercare l ispirazione. Adirato con i numi tutelari della patria, camminava in silenzio dove il fiume Arno è più solitario, contemplando ansiosamente (des oso) i campi e il cielo; e poiché nessun essere vivente riusciva a placare (gli molcea) il suo tormento (cura), quell uomo austero trovava riposo qui; e aveva sul volto il pallore della morte vicina e la speranza. 196-212 Insieme a questi grandi, egli dimora per l eternità, e i suoi resti (l ossa) esprimono ancora, fremendo, l amore per la patria. Ah, sì! da quella sacra pace si sente provenire una voce divina (un Nume): la stessa che animò (nutria) il valore (la virtù) to è dolce come la voce della Musa stessa. Calliope, nella mitologia greca, era ispiratrice e protettrice della poesia epica, ma in questo caso rappresenta la poesia in generale. Per Foscolo Petrarca ha consegnato, avendolo spiritualizzato e reso puro, l Amore, che nell arte classica presentava una forte componente sensuale, al grembo della Venere celeste. Foscolo stesso spiega: «Gli antichi distinguevano due Veneri: l una terrestre e sensuale, l altra celeste e spirituale . Alcuni critici hanno colto nel v. 179 un riferimento alla Canzone alla Vergine, che chiude il Canzoniere. 180 in un tempio: nella chiesa fiorentina di Santa Croce; un ha qui il valore intensivo del latino unus ( uno solo ). 184 t invadeano: il pronome si riferisce in senso grammaticale a Firenze, ma quanto al senso all Italia intera. 185 tranne la memoria: eccettuato il ricordo del passato di grandezza. 189 Vittorio: Vittorio Alfieri. L uso del nome proprio per riferirsi al poeta piemontese sta a indicare il sentimento di affinità quasi fraterna che Foscolo sente nei suoi confronti. 195 il pallor della morte: Alfieri visse a Firenze i suoi ultimi anni, dal 1792 al 1803 (quando morì). 196 abita eterno: Alfieri fu sepolto in Santa Croce, dove la sua amante, la contessa d Albany, gli fece erigere un monumento, commissionandolo ad Antonio Canova; eterno è aggettivo con valore avverbiale. 196-197 l ossa patria: nella frase il verbo fremere è costruito transitivamente (alla latina). L immagine patriottica di Alfieri tratteggiata in questi versi resterà valida per tutto il Risorgimento. 198 un Nume: in questo caso l amore per la patria. 199 Maratona: qui, nel 490 a.C., i Greci fermarono l invasione dell esercito persiano di re Dario. Sul luogo della battaglia essi eressero in seguito un tumulo in memoria dei caduti. Per Foscolo quella battaglia assurge a simbolo della lotta eroica della patria contro l oppressione straniera.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento