T3 - L’amore di Teresa (Ultime lettere di Jacopo Ortis)

Il primo Ottocento Verso le competenze COMPRENDERE 1 Riassumi il contenuto della lettera in circa 5 righe. ANALIZZARE 2 Descrivi le caratteristiche del paesaggio ed evidenzia gli elementi preromantici che è possibile cogliervi. INTERPRETARE 3 Che cosa intende Foscolo con la frase l uomo non gode de suoi giorni (r. 30)? 4 La specie umana viene definita un minimo anello passivo (r. 7) nel sistema della natura. Spiega questa espressione, soffermandoti in particolare sul significato dell aggettivo passivo. PRODURRE 5 Le righe finali (rr. 25-32) richiamano la canzone giovanile Al Sole. Leggi la poesia contenuta nel libro digitale e commenta, in un testo espositivo-argomentativo di circa 20 righe, analogie e differenze. L amore di Teresa T3 Ultime lettere di Jacopo Ortis, Parte prima Durante una passeggiata sui monti, mentre la Luna sorge all orizzonte, Jacopo incontra Teresa, che gli parla della passione di Petrarca per Laura e accende nel cuore dell inna morato il sentimento struggente di una profonda affinità. I due si siedono sotto un grande gelso e si scambiano un bacio, che trasforma l animo del giovane, il quale sente improvvi samente la natura e la vita stessa trasfigurarsi ai suoi occhi. Riportiamo qui le tre lettere in cui il protagonista racconta l avvenimento all amico e descrive gli effetti che esso ha pro dotto nel suo animo. Gli effetti eccezionali di un bacio 14 Maggio, ore 11 Sì, Lorenzo! dianzi io meditai di tacertelo or odilo, la mia bocca è tuttavia rugiadosa d un suo bacio e le mie guance sono state innondate dalle lagrime di Teresa. Mi ama lasciami, Lorenzo, lasciami in tutta l estasi di questo giorno di paradiso. 5 10 14 Maggio, a sera O quante volte ho ripigliato la penna, e non ho potuto continuare: mi sento un po calmato e torno a scriverti. Teresa giacea sotto il gelso ma e che posso dirti che non sia tutto racchiuso in queste parole? Vi amo. A queste parole tutto ciò ch io vedeva mi sembrava un riso dell universo: io mirava con occhi di riconoscenza il cielo, e mi parea ch egli si spalancasse per accoglierci! deh! a che1 non venne la morte? e l ho invocata. Sì; ho baciato Teresa; i fiori e le piante esalavano in quel momento un odore soave; le aure erano tutte armonia; i rivi risuonavano da lontano; e tutte le cose s abbellivano allo splendore della Luna che era tutta piena della luce infinita della Divinità.2 Gli elementi e gli esseri esultavano nella gioja di due cuori ebbri di amore ho baciata e ribaciata quella mano e Teresa mi abbracciava 1 deh! a che: ebbene, perché. 2 Divinità: non tanto il Dio cristiano, ma la divinità pagana della natura e dell amore. 478

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento