Il popolo e la Storia

Il primo Ottocento Il popolo e la Storia L amore per la solitudine L individualismo che anima gran parte degli artisti romantici genera una sorta di compiaciuta, seppur tragica, asocialità, come se l enfasi con cui essi vivono la propria soggettività precludesse ogni possibilità di rapporto con gli altri. Il ribellismo, il rifiuto di accettare compromessi, l insofferenza per la società borghese e l aspirazione a una libertà assoluta tendono a sfociare nella solitudine del genio ribelle e dell eroe maledetto, isolati ed estranei rispetto al proprio tempo. e l importanza della Storia Eppure non si può dire che il Romanticismo sia caratterizzato dal disimpegno, dal disinteresse per il mondo e per la Storia o, ancora, da un disprezzo aristocratico per il popolo. Al contrario, il movimento romantico elabora un originale visione politica basata su un vivo interesse per il passato, che porta alla valorizzazione di ogni fase della civiltà umana, evidenziando i suoi lati peculiari e leggendola, per così dire, in positivo. Si spiegano così la rivalutazione del Medioevo, considerato come la radice delle tradizioni nazionali e popolari europee e cristiane, e, più in generale, il rifiuto di considerare cristallizzate (non soggette cioè a divenire) le vicende umane, come accadeva con l esaltazione neoclassica della Grecia antica, ritenuta modello perfetto e immutabile di umanità. L esaltazione della patria Sulla base di questi presupposti, l idea di Europa dei Romantici non si richiama alla cultura classica, ma ai miti originali delle singole nazioni. Il cosmopolitismo che animava gli spiriti del Settecento lascia il posto alla coscienza nazionale e all amore per la patria, fondata sull identità etnica, linguistica, religiosa e culturale e sulla condivisione di usi, costumi e tradizioni. Questa concezione patriottica non produce una visione politica omogenea: a un Romanticismo reazionario che esalta l Europa feudale e che contrasta apertamente ogni idea liberale si contrappone un Romanticismo liberale o democratico, avverso alla Restaurazione e in molti casi identificabile con le punte più avanzate dei movimenti risorgimentali (come accade in Germania e in Italia). Il concetto romantico di popolo Al di là delle profonde differenze ideologiche, comunque, tutti i Romantici sono accomunati dal costante riferimento allo spirito del popolo, cioè l insieme dei valori condivisi dall intera comunità nazionale. Il popolo non è più considerato un volgo barbaro o una plebe incolta, ma costituisce l incarnazione di ideali autentici e spontanei ed è l interprete dell anima collettiva che vivifica la coscienza e le identità delle nazioni. La nuova letteratura popolare Di conseguenza, le manifestazioni della cultura popolare non vengono più giudicate prodotti inferiori, ma, al contrario, sono osservate, studiate e divulgate: è ciò che accade con il folclore e con il vasto repertorio di fiabe, miti, tradizioni, leggende e canti popolari, rivalutati come patrimonio culturale originario della nazione. Si assiste così, nella prima metà dell Ottocento, allo sviluppo di una letteratura che i critici chiamano, appunto, del popolo ; ma contemporaneamente matura anche una letteratura che possiamo definire per il popolo , in quanto impegnata in un opera di divulgazione dai chiari intenti pedagogici. In polemica con il carattere aulico ed elitario del Classicismo, i Romantici si rivolgono o almeno tentano di farlo anche a un pubblico meno colto, cui vengono indirizzati romanzi, testi divulgativi o informativi, almanacchi, strenne e periodici caratterizzati da una prosa che vuole essere accessibile a un numero maggiore di lettori (in Italia, troveremo questo approccio nella ricerca linguistica di Alessandro Manzoni). 434

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento