I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Vittorio Alfieri Dentro il testo Un modello fortunato I contenuti tematici In questo celebre sonetto, l esaltazione della propria personalità esemplare si traduce nella convenzionale costruzione di un autoritratto ideale. Il componimento inaugura il fortunato genere della descrizione di sé, in cui si cimenteranno per non fare che gli esempi più illustri Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni, l inglese George Byron e il francese Fran ois-René de Chateaubriand, indicando proprio questa lirica come modello. Dalle qualità fisiche a quelle morali Il testo è divisibile in due parti. Nelle quartine* compare un lungo elenco di qualità fisiche che descrivono l autore: Alfieri ha capelli rossi ormai diradati, è alto, tiene il capo abbassato in segno di meditazione o forse perché chino sui libri, è magro, di carnagione chiara, ha occhi azzurri e, nel complesso, ha un aspetto che definisce sano. Il pallore del volto, paragonato a quello di un re sul trono, prepara la seconda parte, in cui si analizza il carattere. La costruzione della frase si basa qui (si vedano i vv. 9-10) sull accostamento di aggettivi appartenenti allo stesso campo semantico ma di significato opposto. Il poeta delinea così la propria indole soggetta a repentini cambi di umore (proprio come quella degli eroi delle sue tragedie): a tratti brusco e a tratti mite, sempre adirato ma mai malvagio e, soprattutto, con una parte razionale e una emotiva (mente e cor, v. 11) in perenne contrasto. L umore oscilla dalla tristezza alla gioia, dall autoesaltazione (quando si sente un Achille indomito e trionfante) al disprezzo di sé (quando si paragona invece al vile Tersite, che nell Iliade sobilla la massa contro i re ma finisce per essere ridicolizzato dall esercito greco: un identificazione, questa, che forse assillava l autore, abituato a inveire contro monarchi e tiranni). La conclusione universale Alla luce di questa descrizione Alfieri propone, in chiusura, una sentenza che va oltre l ambito autobiografico: egli sostiene che il giudizio definitivo sul carattere di un individuo si possa stabilire soltanto al momento della morte. L affermazione di carattere generale trasporta così l autorappresentazione di sé in una dimensione più ampia e assoluta. La solennità retorica Le scelte stilistiche La solennità del testo è resa dalla presenza di molte figure retoriche. Dopo l apostrofe* del primo verso, segue un enumerazione* che occupa le due quartine e forma una compatta sequenza descrittiva, conclusa dall efficace metafora* del re sul trono (v. 8), un richiamo diretto al tema della tirannide ricorrente in tutta l opera alfieriana. Nelle terzine* domina invece l antitesi* degli aggettivi (duro e acerbo contro pieghevol e mite, v. 9; irato opposto a non maligno, v. 10; mesto contro lieto, v. 12, e così via), rimarcata dall antonomasia* di Achille e Tersite (v. 13). Fran ois-Xavier Fabre, Ritratto di Vittorio Alfieri, 1793. Firenze, Galleria degli Uffizi. 415

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento