La tensione antitirannica

Vittorio Alfieri Verso le competenze COMPRENDERE 1 Descrivi la figura paterna di Ciniro nel suo rapporto con la figlia Mirra, così come emerge da questi versi. 5 Evidenzia alcuni esempi di espressioni ambivalenti da cui la passione di Mirra traspare anche senza essere affermata esplicitamente. 2 Fai la parafrasi dei vv. 150-155. INTERPRETARE 6 Confronta il personaggio di Saul con quello di Mirra, mettendo in evidenza analogie e differenze. ANALIZZARE 3 Quale figura retorica è presente nell espressione dell infelice padre di Peréo, / io che son padre ed infelice, io solo (vv. 78-79)? 7 A che cosa si riferiscono i versi Il duolo orrendo / dell infelice padre di Peréo, / io che son padre ed infelice, io solo / sentir lo posso (vv. 77-80)? 4 I puntini di sospensione lasciano quasi sempre intuire alcune parole sottintese (soggetti, verbi, complementi oggetti): rintraccia almeno cinque esempi e spiega a che cosa di volta in volta si allude. La tensione antitirannica La condanna delle monarchie assolute I personaggi delle tragedie e la vita stessa di Alfieri sono attraversati, come si è visto, da un perenne istinto di ribellione, che si rivolge ora contro figure concrete, ora contro forze oscure avvertite come un limite per l autonomia dell individuo. Il bisogno di libertà da qualsiasi vincolo e condizionamento si esprime nel rifiuto di ogni costrizione, morale e politica. Lo scrittore non mette in dubbio la legittimità del principio di autorità, ma è insofferente, per indole, ai confini che esso impone. Ai suoi occhi, in questo senso, tutte le forme di governo siano esse monarchiche, oligarchiche o democratiche minacciano di ingabbiare la personalità degli esseri umani e di inibirne desideri e impulsi. Le tirannidi contro cui si scaglia la polemica alfieriana sono soprattutto le monarchie assolute del Settecento, alla cui condanna egli unisce quella verso la letteratura servile prodotta dai letterati che gravitavano attorno alle corti. Tuttavia, in una prospettiva più ampia, che trascende il proprio tempo, Alfieri attribuisce il nome di tirannide a qualsiasi regime che imponga la propria forza con l arbitrio, soffocando le virtù dei temperamenti individuali: tirannide è per Alfieri ogni sistema organizzato che annulla la libertà del singolo, generando paura e terrore. La tirannide come metafora La lotta del poeta contro questa forma di autoritarismo non può però definirsi davvero una battaglia politica. Il pensiero illuminista su cui egli si è formato non lo porta a elaborare una coerente visione ideologica: come ha scritto Elio Gioanola, «nessuna opera è forse meno politica di quella dell Alfieri, nel senso che ci si muove sempre tra idee assolute, contrapposizioni radicali, scelte eroiche, indipendentemente da qualsiasi riferimento alla realtà concreta e da qualsiasi articolazione teorica . Il tiranno di cui parla Alfieri si delinea come una figura della fantasia poetica, come l incarnazione di un potere sospettoso e crudele, corrotto e corruttore, non limitato da alcuna legge esterna alla sua volontà. In altri termini, l autore non conduce un analisi razionale o storica della tirannide, ma una descrizione cupa e terribile dell oppressione, mettendo sotto accusa, con impeto libertario, la figura astratta del tiranno ed esaltando, al contrario, il coraggio della ribellione e lo spirito di libertà del singolo, senza alcuna proposta di azione collettiva. 407

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento