3 - I generi e i luoghi

Il Seicento 3 I generi e i luoghi La mappa dei generi La ricerca di novità che caratterizza il Seicento si riflette nella molteplicità dei generi letterari: accanto a quelli tradizionali (profondamente rivisitati nei temi e nelle forme), compaiono generi nuovi o si affermano alcuni sottogeneri. La poesia La lirica barocca e classicista Una consolidata tradizione critica (non immune dal rischio di semplificazione) divide i poeti barocchi nelle due schiere contrapposte dei marinisti e degli antimarinisti : i primi seguaci della poetica della meraviglia e del concettismo, i secondi accomunati da rancori personali contro la dittatura letteraria di Marino, oltre che dalla volontà di ripristinare le tradizionali rime petrarchesche. La contesa ha per protagonisti uno stuolo di poeti di cui oggi si è quasi del tutto persa memoria; tra i cosiddetti antimarinisti classicisti va ricordato soprattutto il nome del ligure (ma a lungo operante nella corte fiorentina dei Medici) Gabriello Chiabrera (1552-1638), che tenta di rinnovare la lirica italiana con versi dotati di una raffinata musicalità, destinata a influenzare la poetica arcadica. Le diverse forme del poema Avviato ormai all estinzione il poema cavalleresco, il Seicento vede il proliferare di un gran numero di poemi epico-religiosi, nessuno dei quali raggiunge risultati letterariamente validi. Il capolavoro del genere epico-mitologico è senza dubbio L Adone di Marino, che tuttavia, data la sua natura lirica, è difficile da incasellare in un sottogenere tradizionale. La tendenza a svuotare il poema degli argomenti seri, contaminando il genere eroico con elementi parodistici, conduce alla nascita del cosiddetto poema eroicomico (il cui esempio più riuscito e celebrato è La secchia rapita di Alessandro Tassoni, pubblicato a Parigi nel 1621), dove viene utilizzato uno stile alto e pomposo per descrivere situazioni banali o ridicole, trasformando in caricatura gli ormai lontani valori cavallereschi. La prosa La trattatistica 34 La produzione trattatistica del Seicento si divide in tre grandi ambiti. Il primo comprende opere di varia natura che si soffermano su aspetti tipici della vita, dell immaginario e dell estetica del secolo: è il caso di due testi già citati quali Della dissimulazione onesta di Torquato Accetto e Il cannocchiale aristotelico di Emanuele Tesauro, che affrontano, rispettivamente, il tema del rapporto tra intellettuale e potere e la poetica concettista. Il secondo ambito riguarda l argomento politico-religioso (quanto mai scottante, data l ingerenza diretta dell autorità ecclesiastica), oggetto delle riflessioni di pensatori come Ludovico Zuccolo (1568-1630) e Anton Giulio Brignole Sale (1605-1665), in linea con i precetti della moralità controriformistica. Il terzo ambito, infine, è rappresentato dalla prosa scientifica. Sulla scia di Galileo, infatti, si organizza in Italia un discreto numero di scienziati e studiosi impegnati a scoprire e a mettere per iscritto le leggi fisiche che governano la natura. Tra questi, oltre allo stesso Galileo, vanno ricordati Federico Cesi (1585-1630), autore del discorso Del natural desiderio di sapere (1616) e fondatore dell Accademia dei Lincei, e Francesco Redi (1626-1698), biologo ed entomologo, a cui si deve, oltre che la pubblicazione di importanti opuscoli medici, la nascita e lo sviluppo dell Accademia del Cimento.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento