Gli scritti in prosa

Giuseppe Parini concomitanza con la delusione delle speranze di riforma sociale e politica, prevale un atteggiamento più composto e austero che, sul piano formale, si traduce in uno stile attenuato e sfumato, impostato sugli equilibri neoclassici. Il Giorno Del poemetto satiricodidascalico Il Giorno diviso in quattro parti, delle quali solo le prime due compaiono mentre l autore è in vita, tra il 1763 e il 1765 (le altre due, lascia te incompiute, saranno pubblicate postume nel 1801) parleremo nella seconda parte dell Unità ( p. 359). Gli scritti in prosa La produzione letteraria di Parini comprende anche diverse opere in prosa, che testimo niano gli orientamenti dello scrittore in merito ad alcuni grandi temi culturali. Gli scritti linguistici, letterari e morali Notevoli per la modernità di vedute circa la dignità dei dialetti e dei rapporti tra questi e la lingua italiana sono le due lettere polemiche (1760) contro il gesuita Onofrio Bran da, denigratore dei milanesi e del loro dialetto. La tradizione letteraria e linguistica del Trecento, afferma Parini, è nobile e piena di valore, ma non per questo va imitata pedisse quamente: uguale nobiltà e valore vanno attribuiti ad altre forme linguistiche e letterarie. Il trattato De principii fondamentali e generali delle belle lettere applicati alle belle arti (steso fra il 1773 e il 1775) raccoglie invece le lezioni tenute da Parini a Bre ra: nella prima parte l autore espone le idee dei sensisti e dei razionalisti intorno alle arti, mentre nella seconda restringe il campo alla letteratura, con rapide osservazioni di carattere linguistico e stilistico sui principali scrittori italiani. Infine, le Lettere del Conte N.N. ad una falsa devota (posteriori al 1761) sono una satira della mentalità e de gli atteggiamenti clericali (soprattutto quelli gesuitici), nascosta sotto il velo di un in segnamento ironico. Il Dialogo sopra la nobilt Una trattazione a parte merita il Dialogo sopra la nobilt , che, composto forse nel 1757, ri flette le idee dei Trasformati. qui espressa in modo netto, tra le altre cose, l opposizione pariniana ai privilegi di casta e al concetto di nobiltà ereditaria. L opera si rifà all antico genere letterario del dialogo, o meglio a un suo sottogenere, quello del dialogo tra morti, iniziato dallo scrittore greco Luciano di Samosata (II sec. d.C.) e ripreso da alcuni scrittori francesi del Seicento e Settecento come Bernard Le Bo vier de Fontenelle (16571757) e Fran ois Fénelon (16511715). Parini immagina che due cadaveri si ritrovino a dividere una sola tomba: sono i corpi di un nobile e di un poeta plebeo. Anche dopo la morte, il no bile continua a vantare i propri privilegi e l importanza della sua stirpe, che gli conferisce diritti e poteri impossibili da ot tenere da parte di un plebeo. Il poeta, però, lo persuaderà dei suoi errori, e alla fine il nobile sarà costretto ad ammettere la propria presunzione. Giuseppe Maggiolini e Carlo Defelipi, Intarsio con sfinge (particolare di cassettiera), 1775. Milano, Castello Sforzesco. 339

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento