Per approfondire - L’Accademia dei Trasformati

Il Settecento PER APPROFONDIRE L Accademia dei Trasformati Un sodalizio fra intellettuali L Accademia dei Trasformati, la cui fondazione risale al 1546, risorge a Milano nel 1743, dopo quasi due secoli di interruzione dell attività, per iniziativa di un gruppo di nobili ed ecclesiastici lombardi e rimarrà in vita fino al 1768. Promotore della sua rifondazione è il conte Giuseppe Maria Imbonati, che offre il suo palazzo per ospitarne le riunioni e la cui autorità viene riconosciuta con l attribuzione della carica di conservatore perpetuo. L istituzione mantiene in vita l antico emblema cinquecentesco: un platano carico di frutti. L Accademia è principalmente un luogo d incontro per gli intellettuali che ne fanno parte: oltre a nobili ed ecclesiastici, in nome dell ideale Repubblica delle Lettere essa accoglie anche letterati appartenenti alla classe media, o addirittura poveri. Due volte al mese i suoi membri si riuniscono per parlare «dei libri recentemente venuti alla luce e del- Precettore e poeta le condizioni delle lettere , come ricorda Giuseppe Baretti, che ne fece parte insieme a Pietro Verri (futuro fondatore del periodico Il Caffè e dell Accademia dei Pugni). Un classicismo democratico L orientamento estetico dell Accademia è legato ai modelli classici e rinascimentali: gli autori antichi sono però liberati dall ormai stanca interpretazione idealizzante proposta dall Arcadia, e vengono finalmente studiati per comprendere la realtà loro contemporanea. Non estranei all Illuminismo, i Trasformati cercano di conciliare la tradizione classica con le nuove idee che stanno maturando in Europa. In virtù di uno spirito di apertura democratica nei confronti della società, inoltre, tre volte l anno le porte dell Accademia sono aperte al pubblico, che vi si reca ad ascoltare la trattazione degli argomenti più disparati. Nel 1754 Parini entra nella casa del duca milanese Gabrio Serbelloni in qualità di precettore dei suoi figli. L esperienza, che durerà fino al 1762, è molto importante per il poeta, che ha modo di conoscere da vicino il mondo dell aristocrazia, dal quale si sente attratto. Il rapporto si conclude però bruscamente: in seguito a un acceso diverbio con la moglie del duca, Parini viene licenziato. Nel 1763 trova un nuovo impiego presso la famiglia di Giuseppe Maria Imbonati, come precettore del figlio Carlo: è per lui che, nel 1764, scrive l ode L educazione. Negli stessi anni pubblica le prime due parti di un poema che progetta di intitolare Il Giorno: Il Mattino (1763) e Il Mezzogiorno (1765); nonostante le edizioni siano anonime, molti ri conoscono il loro autore, che si guadagna sempre più largo consenso di pubblico e viene identificato come uno degli intellettuali riformatori , di cui il governo austriaco ricercava allora la collaborazione. Così, nel 1768, anno in cui termina il suo lavoro presso i conti Imbonati, Parini ottiene la nomina di poeta del Regio Teatro Ducale . Gli incarichi pubblici L attività giornalistica e l insegnamento 334 Il 1769 è un anno fondamentale per Parini, che riceve l incarico di dirigere il settimanale La Gazzetta di Milano ; il governo austriaco su impulso dell imperatrice Maria Teresa, la cui azione politica si ispira ai princìpi dell assolutismo illuminato intende in fatti modernizzare il periodico, conferendogli un impronta di tipo riformista. Alla fine dell anno si guadagna inoltre la nomina a docente di Belle Lettere presso le Scuole Palatine, che nel 1773 si trasferiscono nel palazzo di Brera, già sede dell Uni versità dei Gesuiti. Le Scuole diventano poi Regio Ginnasio e, nel 1776, sono affiancate dall Accademia di Belle Arti (tuttora esistente a Brera). Parini insegna presso entrambi gli istituti, entrando in contatto con vari artisti neoclassici, ai quali suggerisce i soggetti per cicli pittorici dipinti a Palazzo Belgioioso, Palazzo Ducale e al Teatro alla Scala. I suoi impegni istituzionali, in questo periodo, sono molteplici: dalle commissioni di con corso alle consulenze per le riforme scolastiche.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento