2 - I personaggi e i valori

Carlo Goldoni La bottega del caffè 2 I personaggi e i valori Nella Bottega del caff si trovano i temi ricorrenti della produzione goldoniana del periodo: il rinnovamento della commedia attraverso la rivitalizzazione dei personaggi tradizionali, la vivace rappresentazione delle relazioni sociali, la satira della nobiltà (e dei vizi della stessa borghesia), la celebrazione del borghese onesto e laborioso. Particolarmente esplicito è qui l intento moralistico-educativo, mediante il quale l autore intende proporre una serie di valori etici a un pubblico costituito soprattutto dalla classe mercantile e imprenditoriale. Ridolfo e la virtuosa borghesia veneziana Nella commedia ha un ruolo centrale la piccola e media borghesia veneziana, cui appartengono quasi tutti i personaggi di maggior rilievo, contrapposta a un aristocrazia impoverita e moralmente inaridita. Ridolfo è il borghese che ha saputo mettere in piedi un attività dignitosa, conformandosi, nella vita quotidiana, alle virtù dell onestà, della riconoscenza, della parsimonia, della razionalità, della prudenza. Pur essendo un commerciante accorto, non è ossessionato dall ansia del profitto; il denaro non è il primo dei suoi valori, tanto che il verbo guadagnare ha per lui un significato più ampio di quello riferito ai soldi: «Guadagno il merito di far del bene; guadagno l amicizia delle persone; guadagno qualche marca [segno] d onore, che stimo sopra tutte le cose del mondo . Il caffettiere argomenta le proprie opinioni in modo equilibrato e razionale, esprimendo, in alcuni passaggi, la voce dell autore stesso. A lui è affidato il compito di ristabilire la lealtà nei rapporti interpersonali, il rispetto della dignità, il riconoscimento dei valori fondanti di una convivenza pacifica e civile. L obiettivo di Goldoni è far sì che il pubblico, dopo aver riso dei personaggi che si lasciano trascinare dal vizio (e magari essersi riconosciuto in essi), faccia proprie le convinzioni e i comportamenti di Ridolfo. Gli altri borghesi: i vizi da evitare Gli altri rappresentanti della borghesia, con i loro capricci e i loro difetti, costituiscono il rovescio della medaglia, e sono destinati alla sconfitta. Eugenio è debole e ingenuo, attratto dai piaceri e dalla trasgressione, oltre che dal desiderio di un facile guadagno. Con le sue azioni, egli dimostra una scarsa consapevolezza del valore del denaro, e rischia di mandare in rovina la propria attività commerciale, che, se gestita con competenza, gli frutterebbe guadagni soddisfacenti (come gli dimostra Ridolfo con l affare delle stoffe vendute a buon prezzo). Incapace di seguire la ragione e troppo incline ad assecondare gli istinti, Eugenio è pronto a pentirsi dei suoi errori, ma altrettanto propenso a ricadervi. Pandolfo, imprenditore biscazziere, incarna invece una borghesia corrotta dall avidità: cinico e senza scrupoli, pone il profitto al di sopra di qualsiasi valore, facendone l unica regola di vita. Il cinismo caratterizza anche Leandro-Flaminio che, falso e profittatore, ha lasciato la moglie e un onesta attività di segretario di un mercante per sfruttare la buona fede altrui. La nobiltà parassitaria Dall altro canto, l aristocrazia è dipinta da Goldoni come un ceto ozioso e improduttivo. La sua involuzione è incarnata dalla maligna figura di Don Marzio, perfetto rappresentante di una classe sociale parassitaria, incapace di accogliere nel suo sistema di valori la laboriosità borghese e di contribuire al miglioramento della società. Presuntuoso e saccente, Don Marzio prova soddisfazione nel rovinare la reputazione altrui, come se il pettegolezzo e la calunnia fossero gli unici risarcimenti della crisi economica e morale che ha travolto il suo ceto. 305

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento