Vincenzo Monti

Il Settecento Vincenzo Monti La vita Gli anni della formazione Vincenzo Monti nasce ad Alfonsine (Ravenna) nel 1754. La sua formazione avviene pres so il seminario di Faenza, dove apprende il latino e viene educato al gusto della poesia (in particolare quella virgiliana). A Ferrara intraprende gli studi di giurisprudenza, che abbandona poi per quelli di medicina. Nel frattempo comincia a dare prova della sua vo cazione di poeta, compiacendosi dei motivi in voga nell ultima Arcadia. Nel 1775 fa il suo ingresso nell Accademia romana con il nome di Antonide Saturniano. Il periodo romano Nel 1778 il padre acconsente a mandarlo per tre anni a Roma, dove ottiene la protezione del cardinale Scipione Borghese e di altri importanti prelati della curia di Pio VI (1775 1799), papa amante dell arte e dell archeologia e promotore della cultura classica. In que sto periodo Monti compone liriche, poemi e testi teatrali. Nel 1791 sposa la bella e giovane Teresa Pikler, figlia di Giovanni Pikler, noto inci sore di pietre dure. Tra il 1793 e il 1797, spinto dai mutamenti seguiti alla Rivoluzione francese, si libera via via dai legami che lo tengono stretto a Roma, in parte per il timo re di apparire ai fautori del nuovo ordine come un poeta del passato e della reazione, in parte per il fascino che esercitano su di lui le idee di libertà provenienti dalla Francia. Nel 1797 abbandona la città, dichiarando, appena giunto al sicuro, di avere scosso dalle sue vesti «la polvere della curia romana . Il trasferimento a Milano Stabilitosi a Milano, dal 1797 capitale della Repubblica Cisalpina fondata da Napoleone Bonaparte, Monti cerca di ottenere i favori di quest ultimo, ma, sospettato per i suoi tra scorsi papalini, si vede impedita la via alle cariche pubbliche. Le vittorie degli austrorussi nella guerra contro la Francia e il conseguente crollo della Repubblica Cisalpina (1799), con il temporaneo ritorno degli austriaci a Milano, inducono il poeta a una nuova fuga, prima in Savoia, poi a Parigi, dove rimane un anno in attesa degli eventi. Dopo la vitto ria di Marengo (1800), con cui Napoleone riprende il controllo dell Italia settentrionale, e la proclamazione della Repubblica Italiana (1802), Monti torna in Lombardia e viene nominato professore di Eloquenza e Poesia a Pavia. Gli ultimi anni Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815) e la restaurazione del domi nio austriaco su Milano, Monti vive una vecchiaia segnata dall amarezza e dal disagio. Assillato da difficoltà economiche, ormai quasi cieco e paralitico, rifiuta la direzione del periodico Biblioteca italiana per non diventare strumento della politica culturale au striaca, pur provando a essere benvisto dai nuovi governanti. Muore a Milano nel 1828. Le opere Monti è autore di una produzione letteraria sterminata, che attraversa una grande quan tità di generi. Egli mostra una straordinaria capacità di adattarsi alle varie situazioni politiche in cui si trova a operare, riuscendo sempre a corrispondere efficacemente, sul piano ideologico, alle richieste dei committenti. La fase papalina 236 La carriera di poeta pienamente inserito nella Roma papalina ha inizio nel 1779, quan do egli legge, in Arcadia, la prima delle sue composizioni encomiastiche, la Prosopopea di Pericle, un ode in metro di canzonetta scritta in occasione del ritrovamento di un busto del grande generale e uomo politico ateniese.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento