I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il Seicento anziché in una chiesa ci troviamo in uno squallido cortile; il libro liturgico viene sostituito dal registro contabile dell oste (su cui segnava la paglia e la biada che dava ai mulattieri, r. 144); tutto si svolge di notte alla luce di un mozzicone di candela (r. 145); ad assistere alla cerimonia sono, anziché nobili cavalieri, un garzone di bottega e due donne di infima condizione e dubbia moralità. L opposizione tra don Chisciotte e l oste La parodia linguistica A don Chisciotte, candido e ingenuo, si contrappone l oste, furbo e disonesto. Lo si vede da subito, nel momento in cui quest ultimo, approfittando dell inesperienza dell avventore, cita, quali terre di missione cavalleresca , tutta una serie di luoghi malfamati che in passato sono stati teatro delle sue ribalderie (seducendo molte vedove, violando alquante fanciulle, ingannando vari minorenni, r. 30). Ma è come se don Chisciotte, tutto preso dall imminente investitura a cavaliere, non ascoltasse questa parte del discorso. Tuttavia alla fine dell episodio i ruoli appaiono pressoché invertiti: la manifestazione di autentica follia offerta da don Chisciotte nel dare in escandescenze contro i mulattieri mette in allarme l oste, il quale, dopo aver pensato inizialmente di spillare denaro al bizzarro cliente, ora pensa bene di congedarlo senza chiedergli di pagare il conto dell alloggio (r. 175). Le scelte stilistiche A essere parodiati in senso grottesco da Cervantes non sono soltanto i contenuti e le situazioni tipiche della letteratura cavalleresca, ma anche il suo lessico, i suoi stilemi, le sue modalità retoriche. Don Chisciotte parla il linguaggio enfatico e altisonante dei libri di cavalleria (per esempio: Non mi alzerò più da qui, r. 4; in pro del genere umano, rr. 5-6), infarcendo continuamente il proprio discorso di termini preziosi e solenni, concedendosi la soddisfazione di un apostrofe* degna di un gradasso (O chiunque tu sia, temerario cavaliere, che osi toccare le armi del più valoroso cavaliere errante che mai cinse la spada, bada a quel che fai e non toccarle, se non vuoi perdere la vita come prezzo della tua temerarietà!, rr. 84-86). La sua è una lingua artificiosa, caratterizzata da vocaboli in disuso e da immagini pompose, strettamente ispirata allo stile della produzione cavalleresca del tempo, a cui non è estraneo neanche l appello alla dama nel ruolo di testimone e ispiratrice di valore (Assistetemi, mia signora, in questo primo affronto che si fa a questo petto vostro schiavo; non mi vengano meno in questo primo cimento il vostro favore e la vostra protezione, rr. 91-93). Ciò è un sintomo evidente, nel personaggio, della sostanziale confusione tra realtà e letteratura: «Per don Chisciotte vivere e scrivere un avventuroso romanzo diventano due operazioni coincidenti, a sottolineare come per lui sia saltato ogni confine tra immaginazione e realtà, tra vita e letteratura (Marchese-Grillini). Verso le competenze COMPRENDERE 1 Che cosa vuole ottenere don Chisciotte dall oste? 2 Qual è l atteggiamento dell oste verso don Chisciotte e come evolve nel corso dell episodio? 3 Quando e perché don Chisciotte va su tutte le furie? ANALIZZARE 4 Individua nel testo esempi di lessico altisonante, inerenti alla parodia che fa Cervantes della materia cavalleresca. 120 INTERPRETARE 5 Perché, a tuo giudizio, don Chisciotte chiama l oste valoroso cavaliere (r. 4)? PRODURRE 6 Svolgi una breve ricerca sulla figura dell hidalgo. Riassumi l argomento in un testo espositivo di circa 20 righe.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento