Metodo scientifico e dogmatismo
In quest’opera "didattica" e antispettacolare la Cavani si focalizza sul periodo compreso tra l’arrivo di Galileo a Padova (1592) e l’abiura (1633), e fa muovere il protagonista tra gli altri grandi personaggi della sua epoca, come il filosofo Giordano Bruno, lo storico Paolo Sarpi, l’artista Gian Lorenzo Bernini.
Nella prima parte, Galileo (il quale insegna con scarso entusiasmo teorie che reputa ormai superate) discorre con Giordano Bruno. Il filosofo è alla ricerca della verità sull’universo, ma il suo pensiero visionario si fonda solo su intuizioni e ragionamenti astratti. Galileo ne condivide le tesi, ma pretende di dimostrarle scientificamente; perfezionato lo schema ottico di un cannocchiale olandese, dispone di un telescopio per effettuare esperimenti e misurazioni che sgombrino il campo dalle accuse di eresia.
Finalmente Galileo è pronto al dialogo con la Chiesa: grazie all’amicizia con papa Urbano VIII, ritiene che le sue prove oggettive porteranno il mondo ecclesiastico su posizioni moderne, distinguendo nella Bibbia i concetti attinenti la fede (che Galileo non contesta) dalle dottrine scientificamente errate, come il dogma del geocentrismo. Ma le verità nuove di Galileo si scontrano con l’ottusità e la prepotenza del clero: l’Inquisizione respinge le sue scoperte seppure scientificamente inconfutabili, Urbano VIII gli volta le spalle (negando l’approvazione ai Dialoghi senza nemmeno leggerli), tanto che per sottrarsi alla tortura Galileo è costretto a ritrattare le sue tesi.