3 - I grandi temi

Il Seicento – L'autore: William Shakespeare

3 I grandi temi 

L’amore

L'amore è un tema fondamentale nell'opera di Shakespeare, a partire da Romeo e Giulietta, uno dei vertici dell'arte shakespeariana e della letteratura mondiale di tutti i tempi. Nella celebre tragedia, l'amore è un sentimento che divampa nell'animo dei protagonisti come un devastante incendio: una passione totalizzante che porta i due amanti a mettere in discussione la loro identità (entrambi sarebbero disposti a rinnegare la propria famiglia, rinunciando al nome che portano, pur di potersi amare). L'amore è dunque un sentimento irriducibile, una vera e propria "religione" intrisa di sublime idealismo: «La mia generosità», confida Giulietta a Romeo, «è come il mare e non ha confini, e il mio amore è altrettanto profondo: ambedue sono infiniti e così più do a te e più ho per me» (atto II, scena II). La purezza della passione non implica però un sentimento astratto o platonico. A differenza di molte altre eroine letterarie catturate dall'amore, Giulietta è travolta da un impulso reale, che non trascende affatto la sensualità e che, anzi, esalta la sua profonda, autentica umanità.

Nella tragedia si colgono frequenti allusioni a Petrarca e al Petrarchismo: in un passaggio come «O amore furioso! O odio amoroso! / O tutto, creato dal nulla! / O leggerezza pesante! O seria vanità! / Caos informe di graziose forme! / Piuma di piombo! Fumo luminoso! Gelido fuoco! Inferma salute! / O sonno sempre sveglio che non è mai sonno!» (atto I, scena I) troviamo una sorta di catalogo delle principali qualifiche dell'amore, espresse usando la tecnica, tipica di Petrarca, del contrasto e dell'ossimoro. Nel passo che recita: «E tu, pilota disperato, / avventa veloce sugli scogli la tua triste barca / stanca del mare. Eccomi, o amore!» (atto V, scena III), l'autore riprende uno dei temi petrarcheschi per eccellenza, quello dell'amante descritto come una nave che aspira a un porto sicuro («Passa la nave mia colma d'oblio», Canzoniere, 189), invertendo però, con gusto del paradosso, i termini del modello, per cui l'aspirazione diventa il naufragio stesso.

Più lieve e spensierato appare invece il sentimento amoroso nelle commedie, in cui diventa sensuale e gioioso, ed è spesso strumento di inganni ed equivoci. Se nelle tragedie Shakespeare dipinge l'amore come una forza capace di vincere le convenzioni, gli interessi economici e le esigenze del potere, nelle commedie – tra le altre La bisbetica domata, Pene d'amor perdute, Sogno d'una notte di mezza estate, Le allegre comari di Windsor – rappresenta soprattutto la contrapposizione tra l'aspetto volubile, leggero e perfino osceno dell'amore (appannaggio per lo più delle classi inferiori) e quello disinteressato, romantico e cortese. In entrambi i casi la sincerità del sentimento è vista comunque come un'arma contro l'ipocrisia e le finzioni del puritanesimo.

I testi che racchiudono le più varie declinazioni dell’amore sono, probabilmente, i sonetti (1582-1608): come afferma il poeta romantico William Wordsworth (1770-1850), essi sono «la chiave» con cui Shakespeare «ha aperto il suo cuore». La raccolta comprende 154 componimenti che affrontano i principali aspetti dell’amore: il matrimonio, la passione per una dark lady (così chiamata per il colore degli occhi e dei capelli, ma anche per la sua passionalità “tenebrosa”), l’amore omosessuale, la lontananza, l’amore spirituale, quello sensuale, l’esaltazione della bellezza, il passare del tempo. I toni si dispongono su una vasta gamma, che spazia dal tragico al comico.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento