I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Le origini e il Duecento Il ritorno a Venezia Marco torna a Venezia solamente nel 1295, a quarant anni circa, dopo aver vissuto di ciassette anni in Cina (cioè quanto aveva vissuto in patria prima di partire) e averne trascorsi altri sei o sette in viaggio. Nel 1298 prende parte alla battaglia navale di Cur zola (isola della Croazia di fronte alla costa dalmata) tra veneziani e genovesi ed è fat to prigioniero. L anno successivo viene liberato e torna a Venezia, dove si sposa, ha tre figlie, riprende la sua attività di mercante ma non intraprende altri viaggi in Orien te. Muore nel 1324. Il Milione Il Milione (il titolo deriva dal soprannome Emilione, proprio della famiglia Polo) viene scritto durante la prigionia a Genova, forse su suggerimento dei genovesi, che erano molto interessati a fare concorrenza ai veneziani sui mercati asiatici. Anche l autore stesso, d al tra parte, è convinto che il racconto dei suoi viaggi sarebbe stato molto utile ai mercanti. La mediazione di Rustichello da Pisa Polo però non scrive il Milione di proprio pugno, ma narra le sue esperienze al compagno di prigionia Rustichello, letterato pisano esperto nella scrittura di poemi cavallereschi in francese, che lo scrive in lingua d o l. L opera viene presto volgarizzata: oggi la leggiamo in una versione in volgare fiorentino che risale ai primi del Trecento. Il Milione ha un gran dissimo successo: è tradotto in varie lingue, ridotto, adattato, e circola in un gran numero di copie. Va ricordata, in particolare, l edizione pubblicata a Venezia nel 1559 dall uma nista Giovanbattista Ramusio, importante per la futura diffusione dell opera. Notizie dall Asia Molte delle informazioni fornite da Marco Polo costituiscono le prime vere notizie sull A sia arrivate in Occidente. Soltanto nell Ottocento alcuni studiosi cercarono conferme del racconto e scoprirono che le notizie che conteneva erano in parte attendibili. Marco in vece non venne mai davvero creduto dai suoi contemporanei, perché il suo libro parla di una civiltà molto evoluta, di una società organizzata con grande efficienza, di un governo attento ed efficace, di una tecnologia sviluppata, e tutto questo a proposito di popoli che gli europei consideravano rozzi e barbari: pareva loro impossibile che ci fosse al mondo un popolo non europeo capace di comportarsi in maniera così civile. La credibilità dell opera Il racconto di Marco Polo è stato poi verificato su altri documenti, come gli archivi cinesi, e, pur essendo in alcuni punti troppo ricco di elementi favolosi e leggendari, in molti ca si si è rivelato esatto a proposito di luoghi e popolazioni, usanze ed eventi, organizzazio ne dell impero e personaggi citati. Le notizie contenute nell opera, pratiche ed essenziali, sono quelle di un mercante che si è trasformato in funzionario, e non lasciano molto spazio alla fantasia. Alcune esagerazioni dipendono dalla forma che Rustichello aveva dato al racconto, per renderlo più attraente; altre dipendono invece dalla distanza tra quanto Marco Polo narra e la mentalità europea dell epoca. Per esempio, nel libro si parla di palazzi o di in tere città dai tetti «tutti d oro : si tratta di un iperbole, ma è vero che in Oriente si usava rivestire con una foglia d oro i tetti degli edifici importanti. Oppure si racconta di eserciti composti di centinaia di migliaia di soldati e di città con milioni di abitanti: nell Europa del tempo, che aveva una popolazione scarsa e città modeste, ciò era ritenuto inverosimi le. O ancora si spiega che come moneta veniva utilizzato qualcosa di simile alle bancono te: in Europa sembrava ridicolo che qualcuno accettasse di farsi pagare con pezzi di carta, invece che con monete d oro o d argento. 176

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento