Umanesimo e Rinascimento – L'autore: Francesco Guicciardini

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FORTUNA

Secondo Guicciardini la prudenza può servire ad attenuare gli effetti della casualità, ma le vicende umane sono comunque determinate da forze ingovernabili.

Machiavelli riconosceva alla fortuna un peso pari a quello della virtù; Guicciardini invece pensa che il successo o il fallimento dell’individuo non dipendano da lui, nemmeno parzialmente.

DISCREZIONE

È un insieme di concretezza e moderazione che consente all’uomo di orientarsi per proteggere la propria identità e dignità.

La «discrezione» non si ricava dalla lettura dei libri, ma dalla «prudenza naturale», cioè da una disposizione innata che si esercita e si rafforza grazie all’esperienza.

PARTICULARE

In assenza di ideali collettivi, Guicciardini esorta a inseguire il «particulare», cioè il proprio interesse.

Non si tratta però dell’egoistica ricerca del beneficio personale e materiale, ma del tentativo di salvaguardare la reputazione e l’onore: si possono cogliere opportunità di cariche e retribuzioni vantaggiose, ma la convenienza soggettiva non deve contrapporsi al bene comune.

PESSiMiSMo

Per Guicciardini la sostanza del mondo non è modificabile neppure da atti di fede o gesti eroici, ma l’individuo deve comunque agire per conquistare la gloria con «mezzi onesti e onorevoli»: l’ambizione è positiva se rispetta i valori fondamentali dell’uomo.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento