25 Magna,27 la Spagna e la Francia, o questa piena non arebbe fatto le variazioni grande
che la ha, o la non ci sarebbe venuta. E questo voglio basti aver detto, quanto allo
opporsi alla fortuna, in universali.28
Ma ristringendomi più a’ particulari, dico come si vede oggi questo principe
felicitare
29 e domani ruinare, sanza avergli veduto mutare natura o qualità alcuna;
30 il che credo che nasca, prima, da le cagioni che si sono lungamente per lo addreto
discorse: cioè che quel principe, che si appoggia tutto in su la fortuna, rovina
come quella varia.30 Credo ancora che sia felice quello che riscontra31 il modo del
procedere suo con la qualità de’ tempi:32 e similmente sia infelice quello che con il
procedere suo si discordano e’ tempi. Perché si vede gli uomini, nelle cose che gli
35 conducono al fine quale ciascuno ha innanzi,33 cioè gloria e ricchezze, procedervi
variamente:34 l’uno con rispetto,35 l’altro con impeto; l’uno per violenzia, l’altro
con arte;36 l’uno con pazienza,37 l’altro col suo contrario; e ciascuno con questi
diversi modi vi può pervenire. E vedesi ancora dua respettivi,38 l’uno pervenire al
suo disegno, l’altro no; e similmente dua equalmente felicitare con diversi studii,39
40 sendo l’uno respettivo e l’altro impetuoso: il che non nasce da altro, se non da la
qualità de’ tempi che si conformano, o no, col procedere loro. Di qui nasce quello
ho detto,40 che dua, diversamente operando, sortiscono41 el medesimo effetto: e
dua equalmente operando, l’uno si conduce al suo fine e l’altro no. Da questo
ancora depende la variazione del bene; perché se uno, che si governa42 con rispetti
45 e pazienza, e’ tempi e le cose girono in modo che il governo suo sia buono, e’
viene felicitando: ma se e’ tempi e le cose si mutano, rovina, perché e’ non muta
modo di procedere. Né si truova uomo sì prudente che si sappia accommodare a
questo:43 sì44 perché non si può deviare da quello a che la natura lo inclina,45 sì
etiam perché, avendo sempre uno prosperato camminando per una via, non si può
50 persuadere che sia bene partirsi46 da quella. E però l’uomo respettivo, quando e’ gli
è tempo di venire allo impeto,47 non lo sa fare: donde e’ rovina; che se si mutassi
natura con e’ tempi e con le cose, non si muterebbe fortuna.48
Papa Iulio II49 procedé in ogni sua azione impetuosamente, e trovò tanto e’ tempi
e le cose conforme a quello suo modo di procedere che sempre sortì felice fine.
55 Considerate la prima impresa ch’e’ fe’ di Bologna,50 vivendo ancora messer Giovanni
Bentivogli. Viniziani non se ne contentavano; el re di Spagna, quel medesimo; con
Francia aveva ragionamenti di tale impresa.51 E lui nondimanco con la sua ferocità52