Le origini e il Duecento – L'autore: Dante Alighieri

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VOLGARE ILLUSTRE

La lingua letteraria ideale, secondo Dante, deve essere comune, ossia unificante delle diverse parlate regionali, per questo il poeta parla di un «volgare illustre», che abbia le caratteristiche di essere “cardinale” (punto di riferimento per gli altri volgari), “aulico” (degno di essere parlato nell’“aula”, cioè nel palazzo dell’imperatore) e “curiale” (adatto alla corte dell’imperatore).

Il fiorentino di Dante è diventato la lingua letteraria italiana perché fino ad allora nessun volgare aveva raggiunto tanta chiarezza e potenza.

DUE SOLI

Dante auspica la nascita di una monarchia universale, in cui il predominio dell’Impero non scalfisca l’autorità spirituale della Chiesa ma ne limiti e combatta il potere mondano e la corruzione. Secondo lui, l’equilibrio fra i «due soli», l’Impero e il Papato, potrebbe realizzare la duplice felicità voluta da Dio per gli uomini: quella terrena e quella ultraterrena.

RAGIONE E GRAZIA DIVINA

Il riscatto dell’umanità dal peccato può avvenire, secondo Dante, con l’aiuto della ragione, prerogativa umana che illumina la coscienza e induce il pentimento ma che deve essere sostenuta dalla grazia divina, senza la quale non si raggiunge Dio, ossia la verità e la salvezza.

BEATRICE

Beatrice è la protagonista della Vita nuova ed è figura emblematica nella Divina Commedia.

Giovane donna fiorentina di cui Dante adolescente si innamora, dopo la sua morte precoce è elevata dal poeta a simbolo dell’amore salvifico, motore di ascesa spirituale e di purificazione. Nella Divina Commedia questo processo di “santificazione” culmina nella sua identificazione con la Grazia divina.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento