VOLGARE ILLUSTRE
La lingua letteraria ideale, secondo Dante, deve essere comune, ossia unificante delle diverse parlate regionali, per questo il poeta parla di un «volgare illustre», che abbia le caratteristiche di essere “cardinale” (punto di riferimento per gli altri volgari), “aulico” (degno di essere parlato nell’“aula”, cioè nel palazzo dell’imperatore) e “curiale” (adatto alla corte dell’imperatore).
Il fiorentino di Dante è diventato la lingua letteraria italiana perché fino ad allora nessun volgare aveva raggiunto tanta chiarezza e potenza.