La sintesi

I SAPERI fondamentali

la sintesi

Vittorio Alfieri

La vita

Vittorio Alfieri nasce ad Asti nel 1749. Non conosce il padre, che muore nello stesso anno. La madre, rimasta vedova per la seconda volta, si risposa e affida il figlio alle cure del sacerdote che, come in tutte le case nobili, è al servizio della famiglia. La figura di quest’ultimo è debole, priva di smalto e di autorità intellettuale, tanto che Alfieri ricorderà il periodo della sua infanzia come un’epoca di «stupida vegetazione» che lo lascia «asino tra gli asini e sotto un asino». Nel 1758 entra nell’Accademia Reale di Torino, esperienza che accresce in lui lo spirito di ribellione. Dopo essere stato dispensato dal servizio, intraprende una lunga serie di viaggi. Dal 1767 al 1772 visita le più importanti città d’Italia, poi attraversa Francia, Inghilterra, Olanda, Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Spagna, Portogallo e Russia, incapace di fermarsi, costantemente in preda all’inquietudine e travolto da complicate passioni amorose.

Nel 1775, tre anni dopo il suo ritorno a Torino, dove vive disprezzando i suoi simili, il denaro e la ricchezza, avviene la sua “conversione letteraria”. A quello stesso anno risale la sua prima tragedia, Antonio e Cleopatra, del cui risultato non è soddisfatto e che ripudierà, ma che segna l’inizio di una fervida e febbrile attività di studio e di scrittura. Nel decennio successivo, fra il 1777 e il 1789, scriverà la maggior parte delle sue numerose tragedie e due importanti trattati politici: Della tirannide e Del principe e delle lettere. Nel 1778 cede l’intero patrimonio alla sorella in cambio di una rendita vitalizia e si trasferisce in Toscana, dove incontra la donna della sua vita, la contessa Luisa Stolberg d’Albany. Con lei si sposta in diverse località italiane, poi in Alsazia e infine a Parigi. Allo scoppio della Rivoluzione è ancora in Francia. Accoglie inizialmente con entusiasmo gli eventi rivoluzionari ma presto ripiega su posizioni conservatrici. Minacciato in quanto nobile, nel 1792 torna in Italia, a Firenze, dove muore nel 1803.

Le opere

Dal 1775, anno della sua “conversione letteraria”, Alfieri lavora indefessamente. Dopo Antonio e Cleopatra, scrive altre diciannove tragedie, due trattati politici, un’autobiografia e molti componimenti poetici.

Verseggiate in endecasillabi sciolti e divise in cinque atti, ispirate ai modelli classici e rispettose delle unità aristoteliche di tempo, di luogo e d’azione, le tragedie di Alfieri hanno per protagonisti personaggi storici e mitologici che vivono il dramma di un rapporto travagliato con gli altri, sono vittime di ossessioni e oscure pulsioni inconscie, ricercano spasmodicamente la  libertà, anche dai propri più intimi turbamenti e sensi di colpa. La  vocazione tragica di Alfieri, il suo individualismo elitario e il suo titanismo trovano un rispecchiamento nella complessità psicologica di queste figure di eroi lacerati ma irriducibili ed estremi. La scelta dei temi e la sensibilità dell’autore per la psicologia profonda dei personaggi anticipano la visione dell’uomo e della Storia che sarà propria del Preromanticismo e del Romanticismo.

Nei trattati politici la ribellione di Alfieri contro ogni forma di autoritarismo e di potere coercitivo si esprime con argomenti tipicamente illuministici: la condanna della tirannide (Della tirannide), l’affermazione dell’indipendenza della cultura e dei letterati dalla politica (Del principe e delle lettere).

La raccolta delle Rime comprende 351 poesie. Il nucleo principale è costituito dai sonetti, in cui il soggetto prevalente è l’autoritratto. Con acuta  introspezione psicologica, l’autore analizza il proprio io e parla dell’amore in una sorta di diario in versi.

Iniziata nel 1790, rielaborata poi fino alla morte, la Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso stesso è il capolavoro in prosa di Alfieri e una delle più significative opere narrative del Settecento europeo. L’autore ha diviso la sua autobiografia in quattro epoche: Infanzia, Adolescenza, Giovinezza, Virilità, caratterizzate da ribellione e solitudine, passione, viaggi e dissolutezze, esperienze artistiche. All’interno di ogni epoca ha scelto poi di ricordare e raccontare episodi e aneddoti emblematici che prefigurassero e via via illuminassero la sua personalità di uomo passionale e indomito, predestinato ad approdare alla letteratura e a farne la più importante ragione di vita.

Volti e luoghi della letteratura - volume 2
Volti e luoghi della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento