Un illuminista moderato Il percorso poetico e intellettuale di Parini presenta comunque componenti diverse, che contribuiscono a moderare le istanze illuministiche proprie della cultura europea settecentesca. L’amore per gli scrittori antichi, e il conseguente culto dell’equilibrio e dell’armonia classica, lo portano a rifiutare le idee più estreme del pensiero illuminista. Dei philosophes egli accoglie con entusiasmo gli intenti egualitari e le idee di tolleranza, la polemica antinobiliare e la condanna morale del fanatismo, ma non condivide le posizioni più radicali: l’ateismo; il cosmopolitismo (Parini è fortemente legato, sin quasi a identificarsi con esse, alla sua terra d’origine, la Brianza, e alla città in cui vive, Milano); un certo atteggiamento ▶ scientista presente in alcune correnti dell’Illuminismo europeo; la concezione utilitaristica della cultura, secondo la quale la letteratura dovrebbe mirare esclusivamente all’utilità sociale dei suoi messaggi, tralasciando l’interesse per la forma (mentre, come si è visto nell’ode La salubrità dell’aria, Parini mira a unire l’«utile» alla cura formale del testo).
Ad arginare le tendenze sovversive e violente dell’epoca rivoluzionaria vi è poi l’adesione alla fede cristiana. Lontano dall’ateismo di buona parte dell’Illuminismo francese, egli vede nel cristianesimo, sul piano spirituale, una religione capace di rivelare il senso ultimo dell’esistenza e, sul piano sociale, una solida base per la convivenza civile.