•il superamento della commedia dell’arte, percepita come ripetitiva, stereotipata e volgare
• l’abbandono del canovaccio in favore della scrittura di tutte le battute; la trasformazione delle maschere tradizionali in personaggi verosimili
•il teatro come occasione, oltre che di intrattenimento, di riflessione critica su temi morali e sociali
• le fonti di ispirazione della riforma: non i trattati teorici, ma il Mondo e il Teatro, cioè l’esperienza della vita e l’attività teatrale
2Aristocrazia, borghesia, popolo: lo sguardo sulla società
• la satira della nobiltà retriva e parassitaria
• l’esaltazione dell’intraprendenza borghese in una prima fase; la denuncia dei vizi che la borghesia condivide con la nobiltà in una seconda fase
• la simpatia nei confronti dei ceti popolari, pur senza idee di sovvertimento dell’ordine sociale
3Tra italiano e dialetto
•il problema della lingua: uso di un toscano arricchito di termini lombardi, venetismi, francesismi e forme colloquiali fiorentine per raggiungere un pubblico più ampio
•uno stile semplice (linguaggio non letterario, paratassi, lessico quotidiano) per una comunicazione più efficace
• l’uso del dialetto veneziano per una resa verosimile della realtà quotidiana