T5 - Di quanti tipi siano i principati e in quali modi si acquistino (I)

T5

Di quanti tipi siano i principati e in quali modi si acquistino

Il Principe, I

Il primo brevissimo capitolo ha una funzione introduttiva: Machiavelli enuncia la materia dell’opera, operando una prima distinzione tra repubbliche e principati, quindi elencando i vari tipi di principato che saranno via via analizzati nel corso del trattato.

Quot sint genera principatuum et quibus modis acquirantur1

         Tutti gli stati,2 tutti e’ dominii che hanno avuto e hanno imperio3 sopra gli uomini,
sono stati e sono o republiche o principati. E’4 principati sono o ereditarii, de’ quali
el sangue del loro signore ne sia suto lungo tempo principe,5 o e’ sono nuovi.6 

5      E’ nuovi, o sono nuovi tutti,7 come fu Milano a Francesco Sforza,8 o sono come
membri aggiunti allo stato ereditario del principe che li acquista, come è el regno
di Napoli al re di Spagna.9 Sono questi dominii così acquistati, o consueti a vivere
sotto uno principe, o usi10 ad essere liberi; e acquistonsi11 o con le armi d’altri o con
le proprie, o per fortuna o per virtù.

Dentro il TESTO

I contenuti tematici

Come promesso nella Dedica, l’autore intende evitare inutili orpelli retorici: senza formulare definizioni teoriche del concetto di Stato, egli entra subito in medias res, delineando l’argomento dell’opera e impostando dall’inizio il discorso sull’analisi delle forme di governo effettivamente riscontrabili nella realtà. Distinguendo tra repubbliche e principati, procede alla classificazione di questi ultimi, quelli ereditari e quelli nuovi, per poi restringere ulteriormente la propria attenzione a due categorie di principato nuovo: quello misto, in cui al nucleo iniziale dello Stato si aggiungono territori conquistati dal principe, e quello del tutto nuovo. Infine Machiavelli evidenzia le diverse modalità di conquista di un principato: grazie alle armi di altri o alle proprie, con la fortuna o con la virtù.

Le scelte stilistiche

Il procedimento del discorso è basato sulla congiunzione o, che dà vita a uno schema dualistico per coppie oppositive. Il primo elemento della coppia non crea ulteriori sviluppi, mentre il secondo origina un altro dilemma o più dilemmi, fino ad arrivare al tema del principato nuovo (argomento fondamentale del trattato), da cui derivano direttamente ulteriori tre alternative.

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Tale costruzione schematica acquista un significato che va molto al di là della mera scelta formale. La presentazione dei temi, così scarna e asettica, e l’andamento binario del discorso evidenziano certo l’intento dell’autore di affrontare la materia in modo schematico e il più possibile chiaro: il contenuto oggettivo deve prevalere su ogni sterile compiacimento letterario. Ma l’opzione stilistica adottata già da questo brevissimo primo capitolo sottolinea anche il carattere scientifico dell’opera, rispecchiando il rigore razionale dell’analisi, che vuole presentarsi ai lettori asciutta, incisiva e tutta calata nell’esperienza concreta della storia contemporanea.

Verso le COMPETENZE

COMPRENDERE

1 Completa lo schema, seguendo fedelmente il percorso ramificato suggerito dall’autore.



2 Per esemplificare il proprio discorso, Machiavelli porta due riferimenti alla realtà politica a lui contemporanea. Quali?

Analizzare

3 Abbiamo evidenziato l’importanza della congiunzione o nel testo: che tipo di proposizione introduce? Scegli l’alternativa corretta.

  • a Finale.
  • b Consecutiva.
  • c Disgiuntiva.
  • d Dichiarativa.

Interpretare

4 Perché, a tuo giudizio, già dalle battute iniziali del Principe è possibile cogliere un’impostazione diversa rispetto a quella della trattatistica politica tradizionale?

Produrre

5 Scrivere per intervistare. Prova ad allestire un’intervista immaginaria a Machiavelli: scrivi le domande e le relative risposte intorno agli argomenti del suo trattato, così come li ha presentati in questo primo capitolo.


6 Scrivere per rielabolare. Aiutandoti con le note, trascrivi il testo in italiano moderno.

Volti e luoghi della letteratura - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento