115 Ciappelletto non se ne voleva persuadere, ma poi tacque e come preso da una
nuova angoscia, cominciò a piangere.
Il frate, che lo andava consolando, vedendolo affannato gli chiese se sentisse
male in qualche parte. Ma Ciappelletto, alzando gli occhi al cielo, gli fece capire
che non si trattava del corpo, ma dell’anima. Non trovava la forza per sgravarsi di
120 un gran peso che aveva sulla coscienza.18
«Figliolo», gli disse il frate che finalmente aveva capito, «anche se tu avessi
sulla coscienza tutti i peccati del mondo, il pentimento che dimostri ti otterrebbe
di sicuro la misericordia di Dio».
Senza dargli retta e piangendo sempre più forte, Ciappelletto disse:
125 «Inorridite! Inorridite! Quando ero piccolino, una volta ho ingiuriato mia
madre!».
«Non è poi questo gran peccato», lo rassicurò il frate. «Gli uomini bestemmiano
continuamente Dio, che è cosa ben più grave. Eppure se si pentono, Dio li
perdona. Non vuoi che passi sopra a una mala19 parola che avrai detto a tua madre?
130 La tua contrizione20 è tale, che ti perdonerebbe anche se tu fossi uno di quelli che
l’hanno messo in croce!».
«La mamma! La mamma!», andava balbettando Ciappelletto, «la mia mamma!
Così dolce, così cara! Ho offeso la mia mamma! Se voi non pregherete Dio per
me, non sarò mai perdonato!».
135 «Su, su», disse il frate. «Non dirmi altro, che un bravo uomo come te non l’ho
mai trovato. Ecco che io ti assolvo in nome di Dio da ogni peccato e ti benedico
per omnia secula seculorum.21 Ma ora vorrei chiederti qualche cosa d’altro genere:
tu certamente guarirai, ma se, Dio non voglia, la tua anima così ben disposta
e preparata dovesse salire al Cielo, ti dispiacerebbe venir sepolto nella chiesa del
140 nostro convento?».
«In nessun altro luogo, padre, vorrei avere sepoltura, perché so che voi pregherete
sulla mia tomba e poi perché sono stato sempre devoto del vostro Ordine.
Portatemi subito il santissimo corpo di Cristo, che io mi possa comunicare. Poi
amministratemi l’estrema unzione, che abbia a morire da cristiano anche se sono
145 vissuto da peccatore».
I due fratelli, che avevano origliato dietro la porta, erano esterrefatti.
«Che uomo è questo», si dicevano, «se né la vecchiaia, né l’infermità e neppure
l’imminenza della morte, può fargli paura?». Ma avendo capito che Ciappelletto
aveva veramente accomodato le cose in modo da non recar loro alcuna noia, se ne
150 stimarono più che contenti.
Intanto il frate, andatosene al convento, tornò col Santissimo,22 comunicò
Ciappelletto e gli diede l’estrema unzione. Fece appena in tempo, perché il malato
prima di notte spirò.
Il frate corse subito al convento a far suonare le campane e spiegò ai suoi confratelli
155 quale santo uomo era venuto a morire vicino a loro. I confratelli furono
d’accordo nel rendere grandi onoranze al defunto e, indossati i piviali,23 andarono
in processione a prenderne il corpo, che deposero davanti all’altare.