Il carattere - Un borghese insoddisfatto

il CARATTERE

  Un borghese insoddisfatto

L’immagine di Boccaccio che ci è stata tramandata dalla tradizione è sostanzialmente modellata sulle caratteristiche della sua opera maggiore, il Decameron: Boccaccio come spirito libero, gaudente, irriverente e mordace. Tuttavia questo è ciò che in narratologia viene detto “autore implicito”, cioè l’idea di uno scrittore che il lettore è portato a farsi leggendo la sua opera: un’idea che però quasi mai è veritiera.

Figlio naturale alla ricerca delle origini nobiliari

In realtà l’uomo Boccaccio è una personalità complessa. Fin da bambino vive una sorta di complesso di inferiorità legato alla nascita fuori da un preciso contesto familiare. Questa circostanza della sua biografia gli pesa a tal punto che negli anni napoletani lo scrittore giunge a diffondere, seppure in termini vaghi e generici, una leggenda che riguardava la sua origine e lo vedeva imparentato con una famiglia reale.

Un padre sfortunato

Dolori ben più gravi lo avrebbero atteso in seguito. Un drammatico cruccio, in particolare, segna l’animo di Boccaccio: non aver potuto crescere i propri figli. Ne ha cinque (tutti nati fuori dal matrimonio), ma nessuno gli sopravvive. Il lutto più straziante è quello per la prematura scomparsa della figlia Violante, morta nel 1355 quando non aveva ancora compiuto sei anni. A questo triste evento dedicherà la XIV egloga, Olimpia, immaginando la figlia in Paradiso con i fratelli precedentemente defunti.

La morte di Violante sarà un dolore che non lo abbandonerà mai, come si deduce da varie testimonianze.

Molte donne, ma poco amore

Anche la vita sentimentale di Boccaccio non è felice, nonostante i riferimenti all’universo femminile presenti in molte sue opere abbiano favorito l’opinione di un amante fortunato, oltre che assai sensibile al fascino dell’altro sesso.

Dai suoi palesi o larvati accenni, sappiamo che da giovane ama una certa Pampinea, poi un’altra donna napoletana e infine Fiammetta, il suo grande amore. Seguono, a Firenze, alcune avventure galanti: Emilia, Lisa, Lucia e altre, fino alla bella vedova che gli preferisce un amante più ricco (di lei si vendicherà nel Corbaccio).

Di fatto, Boccaccio non si sposa: forse sono le sue stesse vicende familiari, lo spettro della matrigna, l’angoscioso abbandono da parte di Fiammetta, a inibire in lui il desiderio di prendere moglie; lo scrittore sembra covare una sorta di insuperabile avversione per i legami sentimentali duraturi. Questa irrequietudine si placherà soltanto negli ultimi anni, spentisi gli slanci della giovinezza e venute meno le forze.

Nel 1360 ottiene la dispensa papale (rispetto alla nascita illegittima) per ricevere gli ordini sacri: la religione gli offrirà quelle consolazioni che la sfera sentimentale gli aveva negato.

Volti e luoghi della letteratura - volume 1
Volti e luoghi della letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento