Qui mi fermo e cerco di tradurre. Disastroso: povero Dante e povero francese!
15 Tuttavia l’esperienza pare prometta bene: Jean ammira la bizzarra similitudine della
lingua, e mi suggerisce il termine appropriato per rendere «antica».
E dopo «Quando» ? Il nulla. Un buco nella memoria. «Prima che sí Enea la nominasse».
Altro buco. Viene a galla qualche frammento non utilizzabile: «... la piéta Del
vecchio padre, né ’l debito amore Che doveva Penelope far lieta...» sarà poi esatto?
20 …Ma misi me per l’alto mare aperto.
Di questo sì, di questo sono sicuro, sono in grado di spiegare a Pikolo, di distinguere
perché «misi me» non è «je me mis», è molto piú forte e piú audace, è un
vincolo infranto, è scagliare se stessi al di là di una barriera, noi conosciamo bene
questo impulso. L’alto mare aperto: Pikolo ha viaggiato per mare e sa cosa vuol dire,
25 è quando l’orizzonte si chiude su se stesso, libero diritto e semplice, e non c’è
ormai che odore di mare: dolci cose ferocemente lontane.
Siamo arrivati al Kraftwerk,2 dove lavora il Kommando dei posacavi. Ci dev’essere
l’ingegner Levi.3 Eccolo, si vede solo la testa fuori della trincea. Mi fa un cenno
colla mano, è un uomo in gamba, non l’ho mai visto giú di morale, non parla
30 mai di mangiare.
«Mare aperto». «Mare aperto». So che rima con «diserto»: «... quella compagna
Picciola, dalla qual non fui diserto», ma non rammento piú se viene prima o dopo.
E anche il viaggio, il temerario viaggio al di là delle colonne d’Ercole, che tristezza,
sono costretto a raccontarlo in prosa: un sacrilegio. Non ho salvato che un verso,
35 ma vale la pena di fermarcisi:
... Acciò che l’uom piú oltre non si metta.
«Si metta»: dovevo venire in Lager per accorgermi che è la stessa espressione
di prima, «e misi me». Ma non ne faccio parte a Jean, non sono sicuro che sia una
osservazione importante. Quante altre cose ci sarebbero da dire, e il sole è già alto,
40 mezzogiorno è vicino. Ho fretta, una fretta furibonda.
Ecco, attento Pikolo, apri gli orecchi e la mente, ho bisogno che tu capisca:
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza.
45 Come se anch’io lo sentissi per la prima volta: come uno squillo di tromba, come
la voce di Dio. Per un momento, ho dimenticato chi sono e dove sono.
Pikolo mi prega di ripetere. Come è buono Pikolo, si è accorto che mi sta facendo
del bene. O forse è qualcosa di piú: forse, nonostante la traduzione scialba
e il commento pedestre4 e frettoloso, ha ricevuto il messaggio, ha sentito che lo riguarda,
50 che riguarda tutti gli uomini in travaglio, e noi in specie; e che riguarda noi
due, che osiamo ragionare di queste cose con le stanghe della zuppa sulle spalle.5
Li miei compagni fec’io sí acuti...
… e mi sforzo, ma invano, di spiegare quante cose vuol dire questo «acuti».
Qui ancora una lacuna, questa volta irreparabile. «... Lo lume era di sotto della luna»
55 o qualcosa di simile; ma prima?... Nessuna idea, «keine Ahnung» come si dice
qui. Che Pikolo mi scusi, ho dimenticato almeno quattro terzine.
– Ça ne fait rein, vas-y tout de meme.6
...Quando mi apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
60 che mai veduta non ne avevo alcuna.
Sí, sí, «alta tanto», non «molto alta», proposizione consecutiva.
E le montagne, quando si vedono di lontano... le montagne... oh Pikolo, Pikolo,
di’ qualcosa, parla, non lasciarmi pensare alle mie montagne, che comparivano
nel bruno della sera quando tornavo in treno da Milano a Torino!