AGENDA 2030 - PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE

 AGENDA 2030 – PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE

IL PROBLEMA

La costruzione di una società giusta e inclusiva, fondata sui valori della legalità, della responsabilità e della solidarietà, è la condizione essenziale per un modello di sviluppo sostenibile. I passi da fare sono però ancora molti, dato che corruzione, illegalità, violenza e guerre sono diffuse in tutto il mondo.

Guerre e conflitti, soprattutto nei Paesi poveri

Decine di migliaia di persone muoiono ogni anno in tutto il mondo a causa di guerre e conflitti.

Istituzioni fragili e instabili

In molti Paesi corruzione, elezioni irregolari e illegalità diffusa rendono le istituzioni estremamente fragili e generano insicurezza e sfiducia.

Diffusa violazione dei diritti umani

Limitazioni alla libertà di stampa e di espressione, nuove forme di schiavitù, discriminazioni, ingiustizie, violenze e torture sono diffuse in tutto il mondo a causa della fragilità delle istituzioni democratiche, della presenza di numerosi conflitti e dei bassi livelli di istruzione.

“se vuoi la pace, prepara la pace”

Per raggiungere la pace nel mondo è necessario porre fine a tutti i conflitti. La pace però non è solo l’assenza di guerra: far tacere le armi rimane un obiettivo prioritario, ma per costruire una società pacifica occorre anche lavorare per garantire ovunque lo “Stato di diritto”, cioè quella forma di Stato che assicura il rispetto dei diritti e delle libertà dell’uomo. Se i diritti e le libertà vengono calpestati, una società non può essere né sana né solida né pacifica.

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LE CONSEGUENZE

EMARGINAZIONE DEI PIÙ DEBOLI

Nei contesti di guerra e in quelli dove le istituzioni pubbliche sono molto fragili, la fasce più deboli della popolazione (bambini, malati, disabili, poveri, anziani) sono quelle più esposte alle ingiustizie e all’emarginazione.

Scarsità DEI SERVIZI

Fenomeni come la corruzione della politica e della giustizia e l’evasione fiscale (il mancato pagamento delle tasse da parte di alcuni cittadini) sottraggono agli Stati molte risorse economiche, con cui si potrebbero garantire migliori servizi ai cittadini.

Disuguale accesso all’istruzione

Le società instabili non sono in grado di garantire a tutti un diritto fondamentale come quello all’istruzione. Solo i figli dei più ricchi hanno così la possibilità di ricevere un’educazione adeguata. Nei Paesi colpiti da conflitti il 50% dei bambini non termina la scuola primaria.

 I TRAGUARDI 2030

✓ FERMIAMO LA VIOLENZA!

Ridurre ovunque e in maniera significativa tutte le forme di violenza e il tasso di mortalità a esse correlato.

✓ ISTITUZIONI PIÙ SOLIDE!

Sviluppare in tutti i Paesi e a tutti i livelli istituzioni più solide, efficaci, responsabili e trasparenti.

✓ GARANTIAMO I DIRITTI UMANI!

Promuovere ovunque lo Stato di diritto, in quanto garanzia del rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo.

✓ INFORMAZIONE LIBERA!

Garantire il pubblico accesso all’informazione in conformità con la legislazione nazionale e con gli accordi internazionali.

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IL CASO DI STUDIO

Un progetto virtuoso che può generare un cambiamento concreto nella direzione della sostenibilità e della giustizia.

OGNI INGIUSTIZIA CI RIGUARDA

Amnesty International è un’Organizzazione Non Governativa internazionale fondata nel 1961, che ha fatto della difesa dei diritti umani la propria missione. Un’Organizzazione Non Governativa (ONG) è un’istituzione indipendente dagli Stati e dalle organizzazioni governative internazionali, che agisce per la promozione di determinati obiettivi politici e socialiSi tratta tipicamente di organizzazioni senza fini di lucrovale a dire che non hanno come obiettivo quello di produrre dei profitti. Lo scopo di Amnesty International è quello di promuovere un mondo più giusto, in cui ogni persona possa godere dei diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Questo importante documento, adottato nel 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dovrebbe vincolare tutti gli Stati al rispetto dei diritti umani fondamentali. Sappiamo però che nella realtà le cose vanno purtroppo in maniera diversa. Per questo motivo Amnesty International, con i suoi 7 milioni di attivisti, è quotidianamente impegnata nella ricerca, nell’informazione, nella sensibilizzazione, nella raccolta di firme e nell’organizzazione di azioni di protesta contro governi e organizzazioni che non rispettano i diritti umani.


Rimani connesso > www.amnesty.it

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LE AZIONI

Alcuni consigli per poche, semplici azioni con cui iniziare a cambiare il nostro stile di vita e contribuire alla salute del pianeta.

DICIAMO STOP AL BULLISMO!

Anche qui in Italia, nelle nostre città, persino nelle nostre scuole, possono verificarsi comportamenti e azioni che offendono la dignità della persona, e quindi violano i diritti umani. Il bullismo ne è un chiaro esempio: quando uno studente viene ripetutamente sottoposto a offese o comportamenti violenti da parte di uno o più compagni di scuola, siamo di fronte a una violazione di diritti.

Non dobbiamo assolutamente far finta di non vedere: alziamo lo sguardo e diamo il nostro contributo

per fermare il bullismo!

facciamo GIOCO DI SQUADRA!

L’umanità è una: non ci sono persone di seria A e persone di serie B, siamo tutti parte della stessa squadra e perciò godiamo tutti degli stessi diritti fondamentali. Eppure troppo spesso trasformiamo quello che dovrebbe essere un diritto di tutti in un privilegio per pochi. Ogni azione che divide e avvantaggia un gruppo di persone a discapito di un altro (uomini e donne, italiani e stranieri) è una discriminazione e va combattuta.

Nelle azioni quotidiane cerchiamo di unirci e non di dividerci: l’unione fa la forza!

IL CONFRONTO

Il cambiamento deve coinvolgere gli Stati, ma anche noi possiamo fare la nostra parte. Riflettere sulle nostre azioni e discuterne con gli altri è il primo passo.

FILM

Il film Nuovomondo racconta la storia di una famiglia che dalla Sicilia emigra in America. Sbarcati nel “nuovo mondo” dopo un lungo viaggio, i migranti vengono analizzati e ispezionati come animali dalle autorità locali per stabilire chi può rimanere sul territorio americano e chi, invece, non ha diritto a una vita migliore e deve essere rimpatriato.


Nuovomondo

2006

regia di Emanuele Crialese

RICERCA
1 Ci dividiamo in gruppi di 4-5 persone.
2 Ricerchiamo il testo della Dichiarazione universale dei diritti umani su www.amnesty.it
3 Leggiamo i 30 articoli della Dichiarazione.
4 Scegliamo un articolo, quello che ci pare più importante nell’attuale contesto storico e discutiamone insieme.
5 Il portavoce di ciascun gruppo racconta alla classe le riflessioni emerse durante la discussione.

Geo2030 - volume 3
Geo2030 - volume 3
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