Il pericolo della “bomba demografica”
Quando in un Paese povero le condizioni di vita migliorano, per esempio con l’aumento della produzione di cibo o della qualità dell’assistenza medica, i tassi di mortalità diminuiscono e la speranza di vita si allunga; si comincia cioè a morire meno e a vivere più a lungo 4.
I tassi di natalità e fecondità continuano a rimanere alti per diverse generazioni: la tendenza ad avere molti figli risponde infatti all’istinto di autoconservazione della specie, ed è fortemente radicata nella cultura e nella mentalità delle persone. La crescita demografica può portare così la popolazione a moltiplicarsi di molte volte rispetto al numero iniziale. Solo dopo molto tempo, quando i livelli di benessere saranno cresciuti, ci sarà un cambiamento di mentalità che indurrà le coppie ad avere meno figli.
Stanno vivendo questo momento di transizione, registrando il maggior aumento della popolazione, molti Paesi africani e del Medio Oriente, oltre all’India, che è attualmente il secondo Paese più popoloso del mondo dopo la Cina. Al contrario della Cina, però, dove il tasso di crescita della popolazione ha cominciato a diminuire per effetto del controllo delle nascite (Geo Oggi, p. 45), la popolazione indiana continua a crescere e si prevede che raggiungerà 1,7 miliardi di persone entro il 2030.
Per decenni il mondo è vissuto sotto la minaccia della cosiddetta “bomba demografica”, temendo cioè il momento in cui la popolazione avrebbe raggiunto livelli tali da esaurire le risorse del pianeta.
Oggi questa situazione non sembra più inevitabile: le statistiche mostrano che il tasso di crescita della popolazione mondiale ha raggiunto il suo massimo (2,2%) nel 1963, e da allora è in costante diminuzione. Il problema è però prevedere la velocità di questa diminuzione, cioè stabilire se la popolazione mondiale aumenterà fino a provocare una grave carenza di risorse, oppure se si stabilizzerà (o addirittura diminuirà) in tempo per evitare le conseguenze peggiori. Gli studiosi stimano che il mondo avrà una popolazione compresa tra 8,3 e 10,9 miliardi di persone nel 2050, ma ancora non sanno prevedere se dopo quella data aumenterà ancora, si stabilizzerà o diminuirà 5.