GEOPATRIMONIO - CHICHÉN ITZÁ

geopatrimonio

CHICHÉN ITZÁ

  la motivazione:


“Una delle più importanti testimonianze della civiltà maya-tolteca“

Sulla punta nord dello Yucatán

Chichén Itzá è uno splendido sito archeologico situato in Messico, nella punta settentrionale della penisola dello Yucatán. Si tratta delle rovine di una grande città che, fra il VI e il X secolo, fu uno dei più importanti centri della civiltà maya. Nel X secolo in questa città si stanziò una popolazione nomade dell’altopiano del Messico: i Toltechi. Chichén Itzá documenta la fusione tra cultura maya e cultura tolteca.

Chi erano i Toltechi?

Molto meno noti dei Maya, i Toltechi furono un popolo guerriero che dominò gran parte del Messico centrale tra il X ed il XII secolo. Quando giunsero nella penisola dello Yucatán, nacque uno Stato maya-tolteco con capitale Chichén Itzá che durò fino alla conquista spagnola (1546). Poi, con una feroce campagna militare, i conquistadores portarono sotto il controllo dell’impero coloniale spagnolo l’intera regione.

La piramide di Kukulkan

Il centro di Chichén Itzá è dominato dalla piramide a gradoni di Kukulkan, l’edificio più celebre del sito e il più rappresentativo dello stile maya-tolteco. La monumentale costruzione, costituita da una serie di terrazze quadrate, raggiunge un’altezza di 30 metri. In cima all’ultima terrazza sorge il tempio centrale, dedicato al dio Kukulkan, il “dio serpente piumato”, venerato sia dagli Aztechi sia dai Maya.

La leggenda spagnola

Secondo le testimonianze dei conquistatori spagnoli, quando il condottiero a capo dell’esercito spagnolo Hernán Cortés sbarcò in Messico, l’imperatore azteco Montezuma credette fosse una personificazione del dio serpente piumato e questo rese più facile la conquista della regione. Probabilmente si tratta solo di una leggenda diffusa dagli spagnoli, n linea con la presunta arretratezza culturale delle popolazioni native.

RAGIONIAMO
  SULLE MINACCE
  • Il sito di Chichén Itzá rimane aperto al pubblico 365 giorni all’anno e attrae almeno 3500 turisti al giorno. In alta stagione si raggiungono gli 8000 visitatori giornalieri. È evidente che un afflusso così massiccio di persone può costituire una minaccia per la conservazione delle rovine: il sito necessita di costanti e costosi interventi di manutenzione per evitare il progressivo deterioramento delle strutture.

Geo2030 - volume 3
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