

Il territorio messicano è dominato da un vasto altopiano che si eleva sopra i 1000 m di altitudine. Nella regione meridionale si innalzano cime vulcaniche che superano i 5000 m di altitudine.
A nord-ovest la penisola della Bassa California disegna il golfo omonimo, a sud-est la penisola dello Yucatán separa Golfo del Messico e Mar Caribico.
I due principali fiumi messicani sfociano nel Golfo del Messico e sono condivisi con un altro Paese: il Rio Grande (3034 km) nasce negli Stati Uniti; l’Usumacinta (1123 km) scorre in parte in Messico e in parte in Guatemala.
Le condizioni climatiche sono fortemente legate all’altitudine del territorio.
Al di sotto dei 700/800 m si trovano le tierras calientes (terre calde), dove le temperature sono sempre elevate. Fino ai 2000 m arrivano le tierras templadas (terre temperate). Tra i 2000 e i 3000 m si innalzano le tierras frias (terre fredde). Infine sopra i 3000 m, ci sono le tierras heladas (terre gelate).
A differenza di quanto è accaduto in altri Paesi americani, in Messico non si è verificata una forte immigrazione europea. Ne consegue che i discendenti delle popolazioni originarie costituiscono tuttora una buona percentuale della popolazione.
Il Messico, che ottenne l’indipendenza dalla Spagna nel 1821, oggi è una repubblica federale di 31 Stati, più il distretto della capitale Città del Messico. Il Presidente viene eletto a suffragio universale e resta in carica sei anni.
Il 30% della popolazione è costituito da amerindi, i bianchi sono meno del 10%, mentre la maggioranza è costituita da meticci. Il Cattolicesimo è la religione più seguita. La lingua ufficiale è lo spagnolo.
Oltre a Città del Messico (con un’area metropolitana di oltre 21 milioni di abitanti), sono importanti agglomerati Guadalajara, Monterrey e Puebla.
La reale crescita demografica non risulta molto alta perché molti messicani vanno a cercare lavoro oltre confine (sono circa 32 milioni quelli che oggi vivono negli Stati Uniti).
Sebbene il reddito pro capite della popolazione sia inferiore e quello dei Paesi nordamericani ed europei, il peso dei vari settori nella formazione del PIL è ormai simile a quello dei Paesi più avanzati e rivela un’economia in fase di modernizzazione.
I terreni coltivati costituiscono il 13% del territorio nazionale. Nel Nord del Paese si pratica un’agricoltura avanzata, con coltivazioni ad alta resa. In molte regioni del Sud, invece, poveri campesinos (contadini) praticano un’agricoltura tradizionale.
Le produzioni principali sono quelle di mais e di fagioli, i due alimenti base del consumo locale. Si coltivano anche frumento, riso, frutta, ortaggi e prodotti di piantagione destinati all’esportazione: cotone, caffè, cacao, canna da zucchero, banane.
Le industrie più forti sono quelle estrattive e petrolchimiche, seguite dai settori automobilistico, meccanico, tessile, alimentare, della lavorazione del legno, della carta, della pelle e del tabacco. Nel terziario, accanto a finanza e commercio, acquista sempre più importanza il turismo: il Messico è al sesto posto al mondo per numero di turisti, poco meno di 40 milioni l’anno.
Geo2030 - volume 3
Il Mondo