Ecosistemi e biomi

Ecosistemi e biomi

Gli organismi vegetali e animali si sono adattati per sopravvivere e riprodursi nelle varie regioni della Terra. Fattori come le ore di luce diurna, la temperatura e la piovosità determinano il tipo e la quantità di piante che crescono in una precisa area; ciò a sua volta determina il tipo e la quantità di animali erbivori che si cibano di tali piante, e di conseguenza anche il genere di animali carnivori che si nutrono degli erbivori.

Questo complesso di rapporti di dipendenza tra organismi viventi è detto ecosistema. L’insieme degli ecosistemi di un’area geografica, influenzati dal clima e dalle caratteristiche geografiche e geologiche del territorio, forma un bioma, detto anche, più semplicemente, ambiente naturale. L’insieme dei biomi costituisce infine la biosfera, cioè il complesso di tutti gli organismi viventi presenti sul nostro pianeta.

I biomi equatoriali e tropicali

I biomi equatoriali e tropicali si trovano in prevalenza nella fascia equatoriale, compresa cioè tra l’Equatore e i due Tropici.

La foresta pluviale equatoriale

In corrispondenza dell’Equatore le temperature medie giornaliere scendono di rado sotto i 27-29 °C, l’umidità è elevata e le piogge sono abbondanti tutto l’anno. Queste condizioni climatiche favoriscono la crescita di una vegetazione lussureggiante, la foresta pluviale (così chiamata proprio dal latino pluvia, “pioggia”), che presenta fitte aree di sottobosco e un manto quasi impenetrabile di piante ad alto fusto 25.

DOVE? Ci sono vaste foreste di questo tipo in America Meridionale, dove si trova la più estesa, la Selva amazzonica, in Africa Centrale, nelle isole dell’Indonesia e in Nuova Guinea.

Per la loro estensione, le foreste pluviali sono chiamate i “polmoni verdi” del mondo: attraverso il processo di fotosintesi, infatti, assorbono grandi quantità di anidride carbonica e immettono ossigeno nell’atmosfera. Sono inoltre uno straordinario “serbatoio” di biodiversità: ospitano oltre il 50% delle specie animali e vegetali del pianeta, e si stima che nel loro sottobosco vivano milioni di specie di piante e di invertebrati ancora sconosciute.

Questa incredibile ricchezza è messa in pericolo dalla deforestazione, praticata per ricavare legname pregiato, come il tek e l’ebano, e per liberare terreni da impiegare per l’agricoltura.

Un’altra minaccia all’ambiente pluviale è rappresentata dai bracconieri, che catturano gli animali rari per rivenderli sul mercato nero. Ma nemmeno le piante sono risparmiate: le industrie farmaceutiche e cosmetiche vanno alla ricerca di particolari specie per studiare le sostanze chimiche in esse contenute e usarle per produrre farmaci e profumi.

La foresta tropicale

Anche la foresta tropicale è caratterizzata dalla fitta vegetazione e dalla ricchezza di specie animali e vegetali, ma qui le precipitazioni sono concentrate in un determinato periodo, chiamato stagione delle piogge.

Le foreste tropicali si estendono nella fascia compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno, nelle zone dove l’umidità è elevata, come le aree costiere o le profonde vallate montane.

DOVE? Vaste foreste tropicali si trovano in America Meridionale e Centrale, in Africa Meridionale, nel Subcontinente Indiano e in tutta l’area del Sud-Est asiatico, dove la foresta è detta giungla.

In Asia e in Africa il clima della foresta tropicale è influenzato dall’azione dei venti periodici, i monsoni.

STUDIO CON METODO

Sottolineo con colori diversi gli elementi comuni e le differenze tra foresta tropicale e foresta equatoriale. Completo.

FORESTA PLUVIALE EQUATORIALE
  • Clima: ______________________________.
  • Caratteristiche: ______________________.
FORESTA TROPICALE
  • Clima: ______________________________.
  • Caratteristiche: _____________________ .
Rileggo il testo e spiego:
  • perché le foreste pluviali sono chiamate i “polmoni verdi” del mondo;
  • il significato della parola biodiversità.
Individuo sulla carta in  atlante pp. 10-11 le foreste citate nel testo.

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La savana

Spesso questo bioma occupa le aree di transizione tra le foreste pluviali o tropicali e il deserto. La vegetazione è composta di erba, arbusti e canne. L’ambiente è condizionato dall’alternarsi di una stagione secca, in cui il paesaggio somiglia a una steppa arida, e di una stagione delle piogge, in cui si formano fiumi e laghi e riesplode la vita.

DOVE? Esistono vaste savane in America Meridionale, in India e nell’Outback australiano, ma la savana più vasta e famosa è quella che si estende nell’Africa Centro-Meridionale, in particolare in Angola, Namibia, Tanzania e Kenya 26.

È interessata dalla migrazione periodica di milioni di mammiferi – zebre, bufali, antilopi, leoni, elefanti e altre specie – in cerca d’acqua. La savana è uno degli ambienti a maggiore rischio di desertificazione.

Il deserto caldo

Il deserto è l’ambiente più arido e uno dei più inospitali del mondo. I deserti caldi si trovano in corrispondenza dei Tropici, nelle aree in cui l’umidità è minore rispetto a quella della savana, come l’entroterra delle grandi masse continentali. Nell’atmosfera che sovrasta queste regioni stazionano perennemente aree di alta pressione, gli anticicloni, per cui le precipitazioni sono scarsissime. L’escursione termica annua è ridotta, ma quella giornaliera è molto marcata: di giorno le temperature possono superare i 50 °C, mentre le notti sono gelide.

Le uniche piante che riescono a sopravvivere sono quelle che si sono adattate alla scarsità d’acqua, come i cactus. Le rare presenze di vita vegetale e animale si trovano nelle oasi, dove ci sono riserve d’acqua sotterranee.

DOVE? Il più vasto deserto caldo è il Deserto del Sahara in Africa Settentrionale, esteso lungo il Tropico del Cancro. A latitudini simili si trovano il Deserto Arabico nella Penisola Arabica e il Deserto di Thar tra India e Pakistan. Nell’emisfero sud, in prossimità del Tropico del Capricorno, si estendono i deserti del Namib e del Kalahari 27 in Africa e i deserti dell’entroterra australiano.

STUDIO CON METODO

Sottolineo con colori diversi le caratteristiche del clima e del paesaggio della savana e del deserto caldo. Uso il testo sottolineato per ripetere.

Seleziono nel testo in quali aree si estendono le savane e i deserti caldi. Poi li individuo sulla carta in  atlante pp. 10-11.

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I biomi temperati

Si trovano prevalentemente nelle due fasce temperate, comprese tra i Tropici e i Circoli Polari.

Poiché alle medie latitudini l’estensione delle terre emerse è molto superiore nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale, i biomi temperati sono maggiormente presenti nella fascia temperata boreale. Sono gli ambienti che hanno subìto radicali trasformazioni da parte dell’uomo, poiché sono più adatti all’agricoltura e all’allevamento.

La foresta temperata

Gran parte della fascia temperata era una foresta di latifoglie, cioè alberi con foglie larghe che cadono in inverno. La fauna è quella delle foreste europee, con mammiferi erbivori, carnivori e molte specie di uccelli.

DOVE? Un tempo quasi tutta l’Europa era coperta da queste foreste, che però sono state in larga misura disboscate. Vaste foreste temperate sopravvivono in America Settentrionale, negli Stati Uniti e nel Canada meridionale 28  in America Meridionale, in Australia e Nuova Zelanda.

La macchia mediterranea

L’ambiente mediterraneo si trova perlopiù al confine tra le fasce temperate e quelle tropicali, oppure in presenza di grandi masse d’acqua come mari o laghi estesi. Rispetto all’ambiente della foresta temperata, le temperature medie sono maggiori, con inverni miti ed estati calde, e la pioggia è più scarsa. Qui la foresta lascia spesso il posto alla macchia, fatta di erbe e arbusti bassi (in grado di sopravvivere alla periodica scarsità d’acqua), e intervallata da rare piante ad alto fusto come lecci, pini marittimi e querce.

DOVE? È l’ambiente più diffuso sulle coste del Mar Mediterraneo, ma in queste aree è stata spesso sostituita da coltivazioni di viti, ulivi e agrumi; è inoltre uno degli ambienti ad alto rischio di desertificazione, di deforestazione e di incendi dolosi. A dispetto del nome, si possono trovare ambienti mediterranei in California, in Cile, in Australia e in Sudafrica.

STUDIO CON METODO

Uso le domande-guida: seleziono e sottolineo le informazioni, poi rispondo.

  • In quale emisfero si trova la maggior parte di biomi temperati?
  • Quali sono le caratteristiche della flora e della fauna della foresta temperata?
  • Quali sono le caratteristiche della flora della macchia mediterranea?

Rispondo, per focalizzare.

  • Perché i biomi temperati sono quelli che hanno più subìto trasformazioni da parte dell’uomo?

Leggo il testo e individuo sulla carta in  atlante pp. 10-11 le regioni dove si estendono le foreste temperate e la macchia mediterranea.

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La prateria, la steppa e il deserto freddo

Tipici delle regioni interne della fascia temperata, la prateria e il deserto freddo sono accomunati dalla scarsità di alberi e dalla forte escursione termica annua, con inverni molto freddi ed estati torride.

La prateria spesso si mescola con un ambiente simile, la steppa, dove però le piogge sono meno abbondanti. Entrambe hanno l’aspetto di immense distese pianeggianti, coperte di erba e arbusti 29. Un tempo erano abitate da mammiferi erbivori, come i bisonti e i cavalli selvatici, ma la caccia ne ha notevolmente ridotto il numero.

DOVE? Grandi praterie si estendono tra Europa e Asia nei territori di Russia, Kazakistan e Mongolia 30, negli Stati Uniti a est delle Montagne Rocciose, e in America del Sud, specie in Argentina, dove la prateria prende il nome di Pampa 31.

I deserti freddi si trovano nelle vaste aree degli entroterra continentali, circondati da alte catene montuose che impediscono il transito dell’umidità e delle nuvole provenienti dagli oceani; sono di conseguenza tra le regioni più aride e inospitali del mondo, caldissime d’estate e gelide d’inverno. Sono deserti freddi il Deserto di Gobi e il Taklamakan in Asia, il Deserto di Atacama tra Perú e Cile, e gran parte della Patagonia argentina.

I biomi subartici e polari

Sono i biomi delle latitudini estreme, al confine tra la fascia temperata e i Circoli Polari (ambienti subartici) e tra i Circoli Polari e i Poli (ambienti polari). Sono caratterizzati da basse temperature e dal progressivo aumento della differenza nella durata del dì e della notte, che porta a fenomeni come la “notte polare” in inverno, quando il sole non sorge per più giorni, e del “Sole di mezzanotte” d’estate, quando non scende mai al di sotto dell’orizzonte.

La taiga

Avvicinandosi ai Circoli Polari troviamo immense foreste di conifere. Sono alberi sempreverdi come il pino, il larice e l’abete, in grado di resistere ai lunghi inverni nevosi. Le foreste sono abitate da mammiferi (volpi, alci, renne, orsi e lupi) alcuni dei quali accumulano riserve di grasso durante le brevi estati e vanno in letargo nella stagione fredda.

DOVE? Vaste aree di taiga si trovano in Scandinavia, in Siberia e in Canada.

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La tundra

Oltre i Circoli Polari le temperature sono così basse da impedire la crescita di qualsiasi pianta di grandi dimensioni. È il regno della tundra, dove il terreno è coperto da uno strato perennemente ghiacciato, il permafrost. Durante i lunghi inverni la vegetazione è costituita da muschi e licheni, mentre nel corso delle brevissime estati, quando la temperatura supera gli 0 °C, lo strato superficiale del permafrost si scioglie e proliferano erbe basse e fiori. La tundra è abitata da volpi artiche, lupi, renne e orsi polari.

DOVE? Vaste aree di tundra si trovano nell’emisfero nord, in Alaska, Canada settentrionale, Groenlandia, Islanda e Siberia.

L’Artide e l’Antartide

Tra i Circoli Polari e i Poli le temperature medie non salgono quasi mai sopra lo zero e l’ambiente è costituito perlopiù da distese ghiacciate.

La regione intorno al Polo Nord, l’Artide, è occupata dal Mar Glaciale Artico, che è coperto per quasi tutto l’anno da uno strato di ghiaccio spesso fino a 5 m, la banchisa polare. D’inverno il sole non sorge per diverse settimane e le temperature possono scendere fino a –70 °C. Durante il breve periodo estivo invece le parti più meridionali della banchisa si sciolgono e dalla taiga arrivano in cerca di cibo animali anche di grandi dimensioni, come gli orsi polari e i buoi muschiati, mentre le acque si popolano di mammiferi marini come balene, foche, otarie e trichechi.

L’ambiente dell’Antartide è ancora più estremo a causa della calotta polare (vedi p. 354). Eppure anche lungo le coste del continente antartico durante i mesi estivi prospera la vita, con vaste colonie di elefanti marini e pinguini che raggiungono la terraferma per riprodursi.

STUDIO CON METODO

Uso le domande-guida. Leggo il testo sui biomi subartici e polari, sottolineo le informazioni su ciascun bioma e rispondo.

  • Che cosa sono e perché avvengono la “notte polare” e il “Sole di mezzanotte”?
  • Quali sono le caratteristiche del clima, della flora e della fauna della taiga?
  • Quali sono le caratteristiche del clima, della flora e della fauna della tundra?
  • Perché oltre i Circoli polari il terreno è caratterizzato dal permafrost?

geoOGGI

  IL PERICOLO DEL RISCALDAMENTO GLOBALE

L’Artide è oggi uno degli ambienti più minacciati dai cambiamenti climatici. A causa del riscaldamento globale, infatti, la banchisa si scioglie in misura sempre maggiore durante l’estate, e gli scienziati prevedono che fra pochi anni l’intera regione sarà completamente libera dai ghiacci durante l’estate, con conseguenze disastrose per gli animali che la abitano.

Geo2030 - volume 3
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Il Mondo