Stati Uniti

STATI UNITI

IL TERRITORIO E IL CLIMA

Il Paese dei parchi nazionali

Il territorio degli Stati Uniti è estremamente vario e spazia dai ghiacciai ai deserti, dalle fitte foreste alle immense distese coltivate. Nelle zone meno popolose e più suggestive del Paese sono state costituite decine di parchi nazionali e riserve regionali di interesse e bellezza straordinari.

Il Wrangell-St. Elias National Park and Preserve, il più grande parco nazionale statunitense, si trova in Alaska e si estende su un’area di oltre 53.000 km2; è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO per la spettacolarità dei suoi paesaggi e per tutelare l’habitat di grizzly e caribù.

Ha ottenuto lo stesso riconoscimento il Parco Nazionale di Yellowstone, nello Stato del Wyoming. Fondato nel 1872, è il più antico parco nazionale del mondo. Con un’estensione maggiore dell’intera Umbria, è famoso per i numerosi geyser, che emettono getti di vapore alti fino a 50 m, e per i numerosi corsi d’acqua ricchi di cascate che in alcuni tratti hanno scavato profondi canyon.

Sulle acque del Mississippi

Il fiume più lungo degli Stati Uniti, e il più importante dal punto di vista storico ed economico, è il Mississippi. Il suo corso misura 3778 km, ma di solito si considera la lunghezza complessiva risalendo anche il più lungo affluente, il Missouri: in totale 5620 km.

Dopo un tratto iniziale con rapide e cascate, una volta ricevute le acque del Missouri, il Mississippi scorre maestoso nella pianura in un alveo largo circa 2 km. Risulta quindi facilmente navigabile: insieme a una serie di canali che lo collegano ai Grandi Laghi e che consentono il passaggio in mare, costituisce una delle principali vie di comunicazione e di trasporto del Paese, una via sfruttata nei secoli passati per la penetrazione e la conquista delle regioni centrali.

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LA STORIA 

1620

I Padri Pellegrini giungono in America dall’Inghilterra a bordo della nave Mayflower.


XVII-XVIII sec.

Migliaia di africani sono deportati in America come schiavi.


4 luglio 1776

Indipendenza dal Regno Unito, che la riconoscerà solo nel 1783, dopo la Rivoluzione Americana.


1860-1865

Guerra Civile Americana tra la Confederazione degli Stati del Sud e l’Unione degli Stati del Nord.


1865

Il Presidente dell’Unione Abraham Lincoln abolisce la schiavitù.


1917-1918

Gli Stati Uniti intervengono nella Prima Guerra Mondiale.


1929

Il crollo della Borsa di Wall Street dà il via alla Grande Depressione, la più grave crisi economica del XX secolo.


7 dicembre 1941

II giapponesi attaccano a sorpresa la base navale di Pearl Harbour nelle Hawaii. Gli Stati Uniti entrano nella Seconda Guerra Mondiale.


1945

L’esercito americano sgancia le bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.


1947

Inizia la Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica.


2001-oggi

Gli attentati dell’11 settembre 2001 spingono gli Stati Uniti a intervenire militarmente in Afghanistan e Iraq.


2016

Dopo il doppio mandato di Barack Obama, primo Presidente di colore, viene eletto Presidente il repubblicano Donald Trump.


2020

Il democratico Joe Biden è eletto presidente.

LA POPOLAZIONE

Secondo gli ultimi censimenti, la popolazione statunitense è composta per l’80% da bianchi discendenti dagli europei (fra cui la maggioranza di coloro che si dichiarano di origine ispanico-latina), per il 13% da neri afroamericani che discendono dagli schiavi, per il 4% da individui di origine asiatica e per meno dell’1% da amerindi (gli indigeni che vivevano in America prima della colonizzazione; Geo Storia, p. 263). Di fatto è in aumento la componente di origini miste, circa un terzo del totale.

La popolazione è distribuita sul territorio in modo disomogeneo. Gli Stati più popolosi sono la California (oltre 39 milioni di abitanti), il Texas (lo Stato più esteso dopo l’Alaska), la Florida, lo Stato di New York, la Pennsylvania, l’Illinois, l’Ohio, la Georgia, la North Carolina, il Michigan, il New Jersey e la Virginia. Le maggiori città sono New York, Los Angeles e Chicago; oltre a queste, contano agglomerati di 4-5 milioni di abitanti anche Dallas, Filadelfia, Miami, San Francisco, Boston, Atlanta, Houston, Phoenix e Detroit. Altre regioni, come le pianure interne e l’Alaska, invece, sono pressoché spopolate.

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Ordinamento dello Stato: repubblica federale presidenziale

Gli Stati Uniti sono una repubblica federale presidenziale, composta da 50 Stati più il distretto della capitale Washington. Ogni Stato elegge un proprio Governatore e una propria assemblea legislativa, ma il Governo centrale è retto da un Presidente eletto ogni quattro anni da un’assemblea di grandi elettori, che a loro volta sono votati da tutti i cittadini statunitensi. Il Presidente, il cui mandato può essere rinnovato una sola volta, gode di ampi poteri esecutivi, nell’esercizio dei quali viene assistito da capi di dipartimento da lui stesso nominati; ma può anche proporre leggi, esercitare su di esse il suo diritto di veto e nominare i giudici della Corte Suprema.

Il potere legislativo è esercitato dal Congresso, distinto in una Camera dei rappresentanti (eletti ogni due anni), che raccoglie i rappresentanti di ciascuno Stato federale (in numero proporzionale agli abitanti di ogni Stato), e nel Senato, i cui membri hanno un mandato di sei anni.

Le discriminazioni razziali

Fino a pochi decenni fa, negli Stati Uniti erano ancora in vigore leggi discriminatorie, che escludevano i neri da scuole, locali pubblici e mezzi di trasporto frequentati dai bianchi.

Oggi le leggi assicurano la completa parità, ma di fatto le condizioni di vita della popolazione di colore sono mediamente molto inferiori rispetto a quelle della popolazione bianca. Accanto ai pochi neri che riescono a raggiungere posti di grande prestigio in campo politico, economico e lavorativo, moltissimi altri devono fare i conti con la povertà, la disoccupazione, le insoddisfacenti condizioni abitative, educative e sanitarie.

LOS ANGELES

1910 NASCE L’INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA
HOLLYWOOD LA SCRITTA, ALTA 15 m È IL SIMBOLO DELLA CITTÀ
52 TERREMOTI VIOLENTISSIMI DURANTE IL XX SECOLO

CHICAGO

1871 UN INCENDIO DISTRUGGE QUASI TUTTA LA CITTÀ
45 PONTI MOBILI ATTRAVERSANO IL FIUME CHICAGO
2004 INAUGURATO IL MILLENIUM PARK ESTESO 24,5 ETTARI OSPITA IL PRITZKER PAVILION UN AUDITORIUM COMPOSTO DA TUBI E LASTRE DI ACCIAIO
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L’ECONOMIA

Dal punto di vista delle attività industriali, commerciali, finanziarie, delle comunicazioni e dei trasporti, i centri più importanti degli Stati Uniti si concentrano sulla costa atlantica, su buona parte di quella pacifica e nella regione dei Grandi Laghi.

L’agricoltura più produttiva del mondo

L’ampia disponibilità di terre coltivabili e l’applicazione delle più moderne tecnologie fanno sì che l’agricoltura statunitense sia una delle più produttive del mondo. Le zone agricole di maggior vastità sono localizzate nelle grandi pianure centro-orientali. Qui si estendono per centinaia di chilometri, le “cinture” (belt) di colture specializzate in un particolare prodotto: si susseguono così la corn belt, la wheat belt e la cotton belt, dedicate rispettivamente alla coltivazione del mais, del frumento e del cotone.

Un gigante industriale e militare

Il comparto industriale è al primo o al secondo posto al mondo in molti settori: automobilistico, petrolchimico, farmaceutico, alimentare, informatico, e si distacca da tutti gli altri Paesi nel settore aerospaziale: gli Stati Uniti sono il primo e unico Paese al mondo ad aver conquistato il suolo lunare. Detengono inoltre un’enorme potenza militare, non solo per il numero di uomini (circa 1,5 milioni di soldati stabilmente in armi) ma anche per la micidiale efficacia degli armamenti prodotti.

Scienza e tecnologia d’avanguardia

Il primato statunitense in campo economico e militare si regge anche su solide basi scientifiche e culturali. Alle spalle delle nuove invenzioni e dei continui perfezionamenti che vengono introdotti in ogni campo ci sono avanzatissimi centri di ricerca come il MIT (Massachusetts Institute of Technology, presso Boston) e famosissime università considerate fra le migliori del mond

geoOGGI

IL PROBLEMA DELLE ARMI

Gli Stati Uniti sono uno dei Paesi dove è più facile acquistare legalmente armi da fuoco: in circolazione ce ne sono oltre 350 milioni, più dell’intera popolazione del Paese. Il diritto a portare armi è garantito dal Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, ma in anni recenti molte voci si sono levate per chiedere, se non la revoca, almeno la limitazione di questo diritto.

A innescare il dibattito sono state soprattutto le sparatorie di massa compiute in scuole e altri locali pubblici. Tristemente famose sono la strage avvenuta nel liceo di Columbine in Colorado nel 1999, in cui due studenti uccisero 13 compagni, e quella consumatasi a Las Vegas in Nevada nel 2017, dove un uomo ha aperto il fuoco contro la folla che assisteva a un concerto, uccidendo 58 persone.

Le proposte per regolamentare il possesso di armi da fuoco sono osteggiate dai produttori di armi e da molti politici conservatori, che le considerano un indebito tentativo del Governo federale di limitare la libertà dei cittadini.

Geo2030 - volume 3
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Il Mondo