Egitto
EGITTO
Tre grandi deserti e una penisola
Il territorio egiziano è in larga parte desertico. A ovest del Nilo si estende il Deserto Libico (o Deserto Occidentale), che occupa i due terzi del Paese.
Il Deserto Arabico (o Deserto Orientale) è stretto fra il Nilo e il Mar Rosso, sul quale si affaccia con una catena montuosa di origine vulcanica le cui vette superano i 2000 m.
A sud-est, tra Egitto e Sudan, si estende il Deserto della Nubia, costituito da dune e pianure sabbiose.
La Penisola del Sinai è anch’essa arida e in gran parte desertica. Nel Sud della penisola si trovano i monti Sinai e Katherina (2637 m, il più alto del Paese).
IL TERRITORIO E IL CLIMA
L’importanza del Nilo
Il fiume Nilo attraversa l’Egitto per circa 1500 km da sud a nord. La Valle del Nilo è l’unica area fertile del Paese: qui vive gran parte della popolazione e si concentrano le principali attività economiche. Nei pressi di Assuan il fiume forma il Lago Nasser, creato da due sbarramenti realizzati nel 1902 e nel 1968.
Il delta, che va dal Cairo fino alla costa, si estende per circa 240 km da Alessandria a Porto Said.
Clima desertico e clima mediterraneo
Il clima è prevalentemente desertico e soggetto a forti escursioni termiche, che possono oscillare tra i 45 °C del giorno e i 5 °C della notte (fino a 0 °C durante la stagione più fredda). Le piogge sono scarse o assenti. Diversa è la situazione della costa mediterranea, più umida e temperata.
LA STORIA
2600-2500 a.C.
I faraoni della IV dinastia costruiscono le tre piramidi di al-Giza.
1341-1323 a.C.
Regno del faraone Tutankhamon (XVIII dinastia); la sua tomba sarà ritrovata intatta nel 1922.
332 a.C.
Alessandro Magno conquista l’Egitto.
31 a.C.
Suicidio di Cleopatra e inizio dell’occupazione romana dell’Egitto.
642 d.C.
Arrivo degli arabi e diffusione dell’Islam.
1517
L’Egitto diventa parte dell’Impero ottomano.
1882
Il Paese finisce sotto l’influenza coloniale del Regno Unito, che vi stabilisce un Protettorato nel 1914.
1922
L’Egitto riconquista l’indipendenza.
1981
Assassinio del Presidente Anwar Sadat.
2011
Dimissioni del Presidente Mubarak a seguito delle manifestazioni di piazza della “primavera araba” (Geo Oggi, p. 214).
2013
Il presidente Mohamed Morsi, eletto democraticamente, viene rovesciato da un colpo di Stato militare guidato dal generale Abdel Fattah al-Sisi, che assume la presidenza del Paese nel 2014.
LA POPOLAZIONE
La popolazione egiziana si concentra nelle grandi città (Il Cairo, al-Giza, Alessandria d’Egitto, Porto Said, Suez) e nei piccoli centri della valle e del delta del Nilo, mentre le vaste aree desertiche sono quasi totalmente disabitate. La popolazione egiziana è molto giovane: circa il 60% ha meno di 30 anni.
Ordinamento dello Stato: repubblica presidenziale
L’Egitto è una repubblica dal 1953, dopo essere stato dal 1922 una monarchia indipendente, ma ancora sotto il controllo del Regno Unito. La governa un Presidente che detiene il potere esecutivo e che viene eletto attraverso elezioni popolari: resta in carica sei anni, ma può anche essere rieletto. Il potere legislativo è affidato a due Camere del Parlamento.
Dal 1981 è stato ininterrottamente eletto alla carica di Presidente Hosni Mubarak, fino al 2011: in seguito alle imponenti manifestazioni di piazza, Mubarak è stato costretto a dare le dimissioni (Geo Oggi, p. 214).
Da allora il Paese versa in una difficile situazione politica: il nuovo Presidente Mohamed Morsi, eletto democraticamente nel 2012, è stato rimosso dal suo incarico e arrestato dall’esercito nel luglio del 2013. Lo ha sostituito il capo delle forze armate Abdel Fattah al-Sisi, che ha imposto nel Paese quello che molti considerano un regime autoritario.
Arabi, copti e fellahin
La popolazione egiziana è formata in maggioranza da arabi, che si insediarono nella regione a partire dal VII secolo.
Una consistente minoranza è rappresentata invece dai discendenti degli antichi Egizi: questi si distinguono in copti e in fellahin. La parola “copto” deriva dall’arabo qubt, adattamento del greco aigúptios, “egiziano”. I copti professano la religione cristiana (nella confessione ortodossa) e costituiscono una comunità folta, che raggruppa circa il 9% della popolazione.
Piccole minoranze nubiane e berbere vivono ai confini con il Sudan e con la Libia.
Nel complesso, la religione musulmana di rito sunnita è quella più diffusa, praticata dal 90% della popolazione.
IL CAIRO
1168 UN INCENDIO DURATO 54 GIORNI DISTRUGGE COMPLETAMENTE LA CITTÀ
2011 PIAZZA TAHRIR inizia qui la rivolta popolare contro il presidente MUBARAK
136.000 OGGETTI SONO IN MOSTRA AL MUSEO EGIZIO
geoOGGI
IL CANALE DI SUEZ
Fino a poco tempo fa molti tratti del canale erano troppo stretti per consentire il passaggio di due navi affiancate, perciò i mercantili dovevano attendere il proprio turno e transitare a “senso unico alternato”. Nell’agosto del 2015 il Governo egiziano ha inaugurato il raddoppio del canale originario, che ha ridotto i tempi di attesa da 10 a 3 ore.
L’ECONOMIA
L’economia egiziana è abbastanza variegata, ma le grandi fonti di ricchezza del Paese sono essenzialmente tre: l’estrazione di risorse energetiche, gli introiti del Canale di Suez e il turismo.
Tre raccolti lungo il Nilo
Il settore primario è all’ultimo posto nella produzione del PIL e occupa circa il 26% della forza lavoro (più numerosi sono i lavoratori impiegati nei servizi, 49%, e un po’ meno quelli dell’industria, 25%).
Il Nilo alimenta un sistema di irrigazione che consente di realizzare tre raccolti all’anno: in inverno frumento, agrumi, fagioli, orzo; in estate riso, mais, canna da zucchero, cotone, pomodori; in autunno ancora riso e mais.
Nel deserto e nel Sinai si pratica l’allevamento di ovini e caprini; sul Nilo e nel Mar Mediterraneo, la pesca.
Risorse energetiche e turismo
Nel settore secondario prevalgono l’industria metallurgica (acciaio e alluminio), chimica (fertilizzanti) e tessile. Le principali risorse minerarie sono costituite dagli idrocarburi (petrolio e gas), ma si estraggono anche ferro, fosfati naturali, sale, marmo.
Nel terziario è centrale il ruolo del turismo, soprattutto nei siti archeologici lungo la Valle del Nilo e nei centri balneari sul Mar Rosso. A partire dal 2011 il settore è però entrato in crisi per il calo degli arrivi di stranieri dovuto all’instabilità politica del Paese.
Geo2030 - volume 3
Il Mondo