la motivazione:
“Uno dei più importanti siti archeologici del Sud-Est asiatico“
la motivazione:
“Uno dei più importanti siti archeologici del Sud-Est asiatico“
Angkor è un sito archeologico che si trova nel Nord-Ovest della Cambogia, nella vasta pianura compresa tra il Lago Tonle Sap e il gruppo montuoso del Phnom Kulen. Il parco archeologico, istituito nel 1994, si estende su una superficie totale di circa 400 chilometri quadrati, corrispondete a più di 50.000 campi da calcio: un’area immensa, ricca di storia, natura e cultura.
Fra il IX e il XV secolo d.C. Angkor fu la ricca capitale dell’Impero Khmer, un potente regno che ebbe nell’attuale Cambogia il suo centro e che nel periodo di massimo splendore estese il proprio dominio su parte della Thailandia, del Laos e del Vietnam meridionale. Quella khmer era una civiltà agricola legata alla coltivazione del riso, che aveva messo a punto un sofisticato sistema di irrigazione.
La città di Angkor, con i suoi sontuosi palazzi, rimase nascosta nella giungla fino alla seconda metà del XIX secolo. Poi, durante la dominazione coloniale francese (1863-1953), venne riscoperta e iniziarono i lavori di studio e restauro. Il parco archeologico di Angkor oggi comprende centinaia di templi induisti e buddisti, cioè di quelle che, in epoche diverse, furono le due religioni ufficiali dell’Impero Khmer.
Angkor Wat (nella foto), in lingua khmer “tempio della città”, è il palazzo più rappresentativo e famoso del parco di Angkor. Nato come tempio induista, verso la fine del XII secolo fu trasformato in un tempio buddista. Con una pianta rettangolare di 1,5 per 1,3 chilometri, è considerato il più grande monumento religioso del mondo.
È anche il simbolo della Cambogia: il suo profilo compare al centro della bandiera nazionale.
Uno dei più importanti siti archeologici del Sud-Est asiatico
Geo2030 - volume 3
Il Mondo