GEOPATRIMONIO - TEMPIO DI MAHABODHI

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TEMPIO DI MAHABODHI

  la motivazione:


“Uno dei luoghi sacri del buddismo, dove il Buddha raggiunse l’illuminazione“

Un tempio nel Nord-Est dell’India

Il Tempio di Mahabodhi è un tempio buddista che si trova a Bodh Gaya, a circa 96 chilometri da Patna, nell’India Nord-Orientale. Rappresenta uno dei luoghi sacri del buddismo perché direttamente collegato alla storia del suo fondatore, Siddhārtha Gautama, un monaco indiano vissuto tra il 566 e il 486 a.C. Nato in India, il buddismo si diffuse nei secoli successivi nel Sud-Est asiatico e in Estremo Oriente, giungendo, a partire dal XIX secolo, anche in Occidente.

L’illuminazione del Buddha

Siddhārtha Gautama era figlio di un re che governava uno dei numerosi regni in cui era divisa l’India del Nord. A 29 anni uscì per la prima volta dalla reggia e prese atto della sofferenza che affliggeva l’umanità. Decise quindi di rinunciare alla ricchezza e al potere, e di dedicarsi alla meditazione per cercare la liberazione dal dolore. A 35 anni, dopo sette settimane di meditazione, raggiunse il nirvana: la perfetta illuminazione spirituale.

L’albero di fico

Siddhārtha Gautama raggiunse l’illuminazione sotto un albero di fico, della specie Ficus religiosa, dove stava meditando a gambe incrociate. Divenne così il Buddha, ovvero il “risvegliato”. Dopo circa 250 anni, l’imperatore buddista Ashoka decise di edificare a Bodh Gaya il Tempio di Mahabodhi per celebrare questo evento. L’esemplare di fico sacro che si trova attualmente accanto al tempio è un discendente dell’albero originario.

Un modello di architettura indiana

Il Tempio di Mahabodhi è uno dei più antichi e imponenti esempi di architettura indianae rappresentò un modello per la costruzione dei templi nei secoli successivi. La torre centrale, alta 55 metri, è circondata da quattro torri più piccole. Durante il XII secolo la regione di Bodh Gaya fu invasa dai musulmani e il Tempio di Mahabodhi cadde in rovina. Negli ultimi decenni del XIX secolo il governo coloniale britannico riscoprì questo meraviglioso sito e decise di restaurarlo.

RAGIONIAMO
  SULLE MINACCE
  • Il sito, oltre a essere meta di pellegrinaggio, è visitato ogni anno da migliaia di turisti. Il turismo assicura indubbi benefici economici alle aree interessate, ma solleva anche questioni sempre più urgenti sul piano della sostenibilità. Il “turismo di massa”, cioè l’afflusso di un grande numero di persone nello stesso luogo, può costituire una minaccia per la tutela di un sito, come per esempio l’aumento del traffico e dell’inquinamento e il degrado dei paesaggi naturali e culturali. Tutto questo danneggia la qualità della vita delle popolazioni locali.

Geo2030 - volume 3
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