GEOPATRIMONIO - MAR MORTO

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MAR MORTO

Un mare che non è un mare

Il Mar Morto, situato nel deserto della Giudea tra Israele, Giordania e Cisgiordania, costituisce uno dei paesaggi naturali più caratteristici e famosi del Medio Oriente. In realtà non si tratta propriamente di un mare, ma di un lago salato, cioè di uno specchio d’acqua chiuso caratterizzato da un’alta salinità. Il suo principale immissario è il fiume Giordano.

Un’acqua che ti sostiene

Il Mar Morto sorge nella più profonda depressione del mondo, cioè nel punto più basso della superficie terrestre (–399 m s.l.m.). La sua elevatissima salinità è dovuta alla forte evaporazione dell’acqua causata dalle alte temperature, che non viene compensata dagli immissari. A causa dell’alta concentrazione di sale l’acqua è molto densa: per questo si sta a galla senza alcuno sforzo!

Un paesaggio tutt’altro che morto

Il nome Mar Morto deriva dal fatto che l’alta salinità rende impossibile la sopravvivenza di esseri viventi come pesci e piante acquatiche. In realtà in queste acque vivono diverse specie di batteri. L'ecosistema costiero è caratterizzato da un paesaggio desertico abitato da molte specie di animali, come volpi, sciacalli e leopardi. Numerose riserve naturali si estendono intorno al lago e ne preservano il paesaggio.

Le proprietà benefiche del sale

Le proprietà benefiche delle acque del Mar Morto, ricche di sali minerali, sono conosciute fin dall’antichità e vengono sfruttate ancora oggi per curare malattie della pelle, problemi articolari e malattie dell’apparato respiratorio come la sinusite. Il sale del Mar Morto viene quindi estratto e venduto in molte parti del mondo come rimedio naturale e come cosmetico: un’antichissima fonte di benessere oggi tornata di moda.

RAGIONIAMO
  SULLE MINACCE
  • Il Mar Morto rischia di morire per davvero: il livello dell’acqua cala ogni anno, minacciando di trasformare il lago in un deserto di sale.
  • Le acque del fiume Giordano, il principale immissario, vengono prelevate in maniera sempre più massiccia per l’irrigazione dei campi e non riescono quindi a rifornire il lago.
  • Il riscaldamento globale peggiora la situazione: l’aumento delle temperature intensifica e accelera l’evaporazione delle acque del lago.
  • Il problema è aggravato dal prelievo di grandi quantità di sali minerali, impiegati in moltissimi settori, dall’elettronica alla cosmetica, alla produzione di fertilizzanti.

Geo2030 - volume 3
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