Iraq

IRAQ

Il territorio e il clima

L’Iraq si trova nella parte settentrionale della Penisola Arabica, e confina a nord con la Turchia, a ovest con la Siria e la Giordania, a sud con l’Arabia Saudita e il Kuwait, a est con l’Iran. Si affaccia inoltre a sud-est, per un breve tratto, sul Golfo Persico. Il cuore del territorio è il bacino dei fiumi Tigri (lungo 1900 km) ed Eufrate (2760 km), che nascono in Turchia e scorrono verso sud-est per poi confluire nello Shatt al-’Arab, che si getta a sua volta nel Golfo Persico. È la regione della Mesopotamia, cioè “terra tra i due fiumi” in greco, in cui si svilupparono le antiche civiltà fluviali. Il territorio è pianeggiante a eccezione dell’area al confine con la Turchia e l’Iran, dove si estendono le propaggini occidentali dei Monti Zagros. A ovest di questa pianura, al confine con la Siria e l’Arabia Saudita, si trova il vasto Deserto Siriaco.

Il clima è semiarido o desertico, con temperature massime tra le più alte registrate al mondo.

La popolazione

La popolazione irachena è divisa sul piano etnico e religioso e i rapporti fra i vari gruppi sono sempre stati difficili. Gli arabi sono il 75% della popolazione, mentre il 20% è costituito da curdi. Questi ultimi risiedono nella parte settentrionale del Paese, il Kurdistan iracheno, a cui dal 2003 è stata concessa

ampia autonomia amministrativa e politica. Molti curdi iracheni aspirano però a staccarsi dall’Iraq e creare uno Stato curdo indipendente. La maggioranza degli iracheni è musulmana: il 60% circa è sciita mentre il 40% è sunnita, e le tensioni tra i due gruppi sono forti.

L’Iraq è una repubblica parlamentare. Le istituzioni pubbliche sono state riformate, con l’aiuto della comunità internazionale, in seguito alla caduta del regime di Saddam Hussein nel 2003, ma sono ancora inefficaci e divise da rivalità etnico-religiose.

La capitale irachena è Baghdad, che con i suoi 8 milioni di abitanti è una delle più grandi e popolose città del Medio Oriente.

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L’economia

L’Iraq deve ancora riprendersi dai dissesti causati dalle guerre e dipende da aiuti internazionali.

L’agricoltura, praticata da millenni nella pianura fra Tigri ed Eufrate, si basa sui cereali.

Sono diffusi l’allevamento ovino e di pollame, e la pesca nelle acque interne.

I pilastri dell’economia sono costituiti dall’estrazione e raffinazione del petrolio e dall’industria petrolchimica.

Attualmente l’Iraq è il quarto produttore e il terzo esportatore di petrolio a livello mondiale.

geoOGGI

IL CALIFFATO DEL TERRORE

L’ISIS (Islamic State of Iraq and Syria, Stato Islamico dell’Iraq e della Siria) è un gruppo fondamentalista islamico nato in Iraq alla fine degli anni Duemila. Nel 2003 i militanti dell’ISIS hanno dato il via a una guerriglia contro il nuovo Governo democratico iracheno e hanno conquistato ampie regioni dell’Iraq settentrionale, tra cui la seconda città del Paese, Mosul. Nello stesso periodo il gruppo ha invaso e occupato la parte nord-orientale della Siria.

L’attività dell’ISIS e delle altre fazioni rivali in Iraq e in Siria ha provocato una grave crisi umanitaria, che ha costretto milioni di siriani e iracheni a fuggire nei vicini Paesi arabi o a tentare di raggiungere l’Europa, con la speranza di ottenere asilo politico.

L’obiettivo dell’ISIS è l’unificazione di tutti gli Stati musulmani del Medio Oriente in un unico califfato, uno Stato islamico nel quale è imposta un’interpretazione estremista dell’Islam sunnita.

Nel 2014 gli Stati Uniti hanno promosso la nascita di una coalizione internazionale, di cui fanno parte anche numerosi Stati europei (tra cui l’Italia) e Paesi arabi del Medio Oriente per combattere l’ISIS. Alla fine del 2017 le principali roccaforti dell’ISIS, Mosul in Iraq e Raqqa in Siria, sono state riconquistate dalle forze armate dei rispettivi Paesi.

Geo2030 - volume 3
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