TURCHIA

TURCHIA

Il territorio e il clima

Monti, valli e pianure

La maggior parte del territorio turco è costituita da un grande altopiano, con un’altezza media di circa 1100 metri, che occupa la fascia centrale della Penisola Anatolica ed è delimitato da due catene montuose: i Monti Pontici, a nord, e i Monti del Tauro, a sud, entrambi con vette che superano i 3500 metri. Verso est le due catene, che attraversano da occidente a oriente quasi tutto il Paese, si fondono in una vasta regione di altopiani e rilievi, l’Acrocoro Armeno, di cui fa parte, vicino al confine orientale del Paese, il massiccio del Monte Ararat (5123 metri), la vetta più alta della Turchia.

Le poche pianure si estendono lungo le fasce costiere, soprattutto a ridosso della costa egea e del Mar Nero, e nella parte sud-orientale del Paese in corrispondenza della città di Adana. Anche la piccola porzione di territorio situata in Europa è in gran parte pianeggiante.

Fiumi e laghi

Il territorio turco è attraversato da pochi grandi fiumi dal regime irregolare. Il principale è il Kızılırmak (Fiume Rosso in turco), lungo 1150 chilometri, che nasce sull’Altopiano Anatolico e sfocia nel Mar Nero. Nello stesso mare si gettano anche, con un’ampia foce a delta, il Sakarya (824 chilometri) e lo Yes¸ilırmak (520 chilometri). Nelle propaggini orientali dei Monti del Tauro nascono inoltre due tra i più importanti fiumi asiatici: il Tigri (1950 chilometri, di cui 520 in Turchia) e l’Eufrate (2760 chilometri, di cui 970 in Turchia), che scorrono verso sud-ovest e, dopo aver attraversato la regione storica della Mesopotamia, sfociano nel Golfo Persico.

La Turchia comprende numerosi laghi di notevole estensione. Il più ampio è il Lago di Van (3755 chilometri quadrati), nella parte orientale del Paese: è un bacino senza emissario naturale, uno dei più grandi al mondo di questo tipo. Il secondo lago per estensione è il Tuz (1642 chilometri quadrati), che si trova al centro dell’Altopiano Anatolico. Entrambi questi laghi sono salati, a differenza di altri grandi bacini presenti nella parte occidentale del Paese, formati da acqua dolce.

Mari, coste e isole

Le coste della Penisola Anatolica che si affacciano sul Mar Nero e quelle bagnate dal Mar Mediterraneo sono piuttosto lineari e pianeggianti, ma nell’entroterra lasciano quasi subito il posto a montagne elevate; le coste occidentali, sul Mar Egeo, sono invece molto più articolate, con promontori e insenature profonde.

Al largo si trovano numerose isole; molte di esse, pur facendo parte geograficamente della regione turca, appartengono politicamente alla Grecia.

La parte asiatica della Turchia e quella europea sono separate dal Mar di Marmara, delimitato a sud-ovest dallo Stretto dei Dardanelli che lo collega al Mediterraneo, e a nord-est dallo Stretto del Bosforo, che lo mette in comunicazione con il Mar Nero.

Clima e paesaggi

Le regioni lungo il Mar Mediterraneo, il Mar Egeo e il Mar di Marmara hanno un clima mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati calde e secche.

A nord, la fascia di territorio a ridosso del Mar Nero ha un clima simile, ma d’estate è molto più umida e il clima assume caratteri quasi tropicali; in questa regione si estendono ampie foreste.

Nell’entroterra, sull’Altopiano Anatolico e nelle regioni orientali, il clima è continentale, con fortissime escursioni termiche stagionali, inverni assai freddi e nevosi ed estati torride e molto secche. In questa regione domina l’ambiente della steppa, che in alcune aree, come la regione a sud di Ankara fino al Lago Tuz, assume tratti desertici. All’estremo est, sulle alte pendici dell’Acrocoro Armeno, il clima diventa alpino.

geoPATRIMONIO

VALLE DI GÖREME IN CAPPADOCIA

  Nel cuore della Cappadocia, regione dell’Altopiano Anatolico, si elevano pinnacoli di roccia bianco-rosata dalle forme più strane, sormontati da bizzarri “cappelli” più scuri; chiamati “camini delle fate”, devono la loro forma a un processo geologico naturale. Le colline sono costituite prevalentemente da due tipi di rocce vulcaniche, il tufo e il basalto; l’erosione del vento e dell’acqua ha scavato il tufo, più morbido e chiaro, ma ha avuto vita più difficile con lo scuro basalto, molto più duro. Il risultato sono queste colonne di tufo sormontate da cappelli di basalto. Da oltre 4000 anni, all’azione della natura si è aggiunta quella dell’uomo, che ha scavato nella roccia gallerie, scale, camere, magazzini e condotti di aerazione, creando piccoli villaggi e vaste città sotterranee che intere popolazioni hanno abitato per secoli. Le più notevoli sono Derinkuyu e Kaymakli, costruite a partire dall’VIII secolo a.C. e poi usate, nel Medioevo, dai Bizantini come rifugio dagli attacchi dei Turchi.

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La storia

Fin dall’antichità la penisola dell’Anatolia ha visto nascere e decadere grandi civiltà e imperi, come quello Persiano o quello Macedone di Alessandro Magno. Divenuta provincia romana, assunse un ruolo centrale nel 324 d.C., quando l’imperatore Costantino spostò la capitale dell’impero da Roma alla città greca di Bisanzio, sulle rive del Bosforo, ribattezzata poi Costantinopoli e infine Istanbul. A partire dal X secolo l’Impero Bizantino dovette far fronte a una lunga serie di conflitti contro gli imperi asiatici fondati da popolazioni turche convertite all’Islam, governati prima dalla dinastia selgiuchide e poi da quella ottomana. Gli scontri culminarono nel 1453 con la caduta di Costantinopoli, che fu conquistata dall’Impero Ottomano.

Quest’ultimo si affermò come una delle più grandi potenze dell’età moderna fino al XVII secolo. Poi, incapace di modernizzarsi, visse un lungo declino fino alla Prima Guerra Mondiale quando, alleato di Austria e Germania, fu sconfitto e smembrato; l’Anatolia fu occupata dagli eserciti vincitori. Nel 1919 un movimento di nazionalisti turchi, guidato dal comandante militare Atatürk (nome onorifico che significa Padre della Turchia), si oppose agli eserciti invasori e scatenò una guerra di indipendenza che nel 1923 portò alla formazione della Repubblica di Turchia. Sotto la guida di Atatürk, eletto Presidente della Repubblica, il Paese visse un periodo di modernizzazione grazie a una serie di riforme economiche, politiche e culturali.

L’ordinamento politico

La Turchia è una repubblica parlamentare, con una Costituzione creata per rafforzare l’unità della nazione, anche in risposta ai problemi nati dalla composizione multietnica della popolazione, un aspetto delicato della vita politica e sociale turca.

Il Governo centrale non riconosce minoranze etniche, tranne quelle greca, ebraica e armena, i cui diritti sono garantiti da un trattato internazionale. Il resto della popolazione è considerato semplicemente “turco” e ogni spinta autonomista o indipendentista è repressa duramente. Ciò vale in particolare per la minoranza curda, che da sempre aspira alla formazione di uno Stato nazionale che comprenda i territori a maggioranza curda di Turchia, Siria, Iran e Iraq.

La Costituzione turca stabilisce l’assoluta laicità dello Stato e l’autonomia di ordinamenti e leggi statali nei confronti dei precetti della religione islamica. Nel 2003 ha tuttavia vinto le elezioni l’AKP (Adalet ve Kalkınma Partisi, Partito per la Giustizia e lo Sviluppo), un partito di ispirazione islamica moderata guidato da Recep Tayyip Erdoğan, il quale da allora ha governato la Turchia come Primo Ministro e poi, dal 2014, nel ruolo di Presidente della Repubblica.

Gli avversari politici e molti osservatori internazionali lo accusano di voler trasformare la Turchia in uno Stato autoritario, promuovendo riforme che aumentano i suoi poteri ed eliminando ogni forma di opposizione.

La Turchia e l’Unione Europea

Dal 2005 la Turchia sta trattando l’ingresso nell’Unione Europea, ma il processo di adesione avanza lentamente e con molte difficoltà. Molti Paesi membri hanno espresso numerosi dubbi: il Governo turco, prima di poter entrare nell’UE, dovrebbe affrontare e risolvere alcune questioni estere, come la controversia aperta riguardo all’occupazione di una parte dell’Isola di Cipro, e interne, come il rispetto dei diritti umani e la politica adottata nei confronti delle minoranze etniche.

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La popolazione

La Turchia conta oltre 80 milioni di abitanti che, distribuiti sull’estesa superficie del Paese, fanno registrare una densità media di 103 abitanti per chilometro quadrato. Il saldo demografico è in pareggio: a fronte di un saldo naturale positivo (superiore all’1%), l’emigrazione verso vari Paesi europei frena la crescita della popolazione.

La vastità del territorio e la sua posizione fanno sì che la popolazione sia composta da diverse etnie di ascendenza asiatica ed europea, originarie delle regioni un tempo sottomesse all’Impero Ottomano. Circa il 70% degli abitanti è di etnia turca; il 19% è costituito da curdi, che risiedono soprattutto nella regione sud-orientale del Paese; la parte restante è composta da circassi, bosniaci, albanesi, georgiani, arabi, bulgari e da piccole comunità greche ed ebraiche.

La lingua ufficiale è il turco, che appartiene alla famiglia uralico-altaica; la diffusione delle lingue delle varie etnie è scoraggiata dal Governo perché considerata una minaccia all’unità nazionale.

Il 99% della popolazione pratica l’Islam, nelle confessioni sunnita (75%) e sciita (25%). Non mancano piccole minoranze di fede cristiana ed ebraica.

Le città

In Turchia 7,5 abitanti su 10 vivono in città e le principali aree urbane sono situate lungo le coste, soprattutto nella regione nord-occidentale, in prossimità del Mar Egeo e del Mar Nero. Fa eccezione l’area metropolitana della capitale, Ankara (5.445.000 abitanti), che è situata nella parte centro-settentrionale del grande Altopiano Anatolico, a un’altitudine di circa 850 metri.

Il centro urbano più grande della Turchia è però Istanbul, l’antica Costantinopoli. La città conta oltre 15 milioni di abitanti ed è l’unica metropoli al mondo che si estende su due continenti, Europa e Asia. Grazie alla sua posizione strategica e al suo porto naturale sullo stretto del Bosforo, il leggendario Corno d’Oro, fin dall’antichità fu un importantissimo centro commerciale per tutta la regione euroasiatica, ma anche la capitale di grandi imperi (Impero Romano d’Oriente, Bizantino, Ottomano). Oggi è il principale centro commerciale e finanziario della Turchia, e tra le prime città del mondo per reddito prodotto. Inoltre, grazie alla sua storia millenaria, è una meta turistica molto visitata.

Terza città del Paese per abitanti (oltre 3 milioni) è Smirne, centro portuale del Mar Egeo, anch’essa meta di molti turisti.

ANKARA

CAPITALE DELLA TURCHIA dal 1923
CULLA della RIVOLUZIONE di Atatürk
AREA METROPOLITANA: 5,4 MILIONI di abitanti
sorge a 900 metri s.l.m.

STRETTO DEL BOSFORO

VI TRANSITANO 600.000 NAVI all'anno
LARGHEZZA MASSIMO: 3,42 km
PROFONDITÀ MASSIMA: 120 m
3 PONTI autostradali
1 TUNNEL FERROVIARIO
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L’economia

La Turchia sta vivendo, da diversi anni, un periodo di forte espansione economica. La politica centralista a lungo praticata dai Governi del Paese dalla sua fondazione ha lasciato spazio negli ultimi tempi a un atteggiamento più aperto all’economia di mercato, che ha portato anche a numerose privatizzazioni di aziende statali. La modernizzazione dell’economia ha prodotto una diminuzione della disoccupazione e l’inflazione è stata tenuta sotto controllo; nel 2018, tuttavia, la lira turca è stata oggetto di una forte svalutazione sul mercato internazionale, che ha messo in difficoltà l’economia.

L’agricoltura e le materie prime

L’agricoltura occupa un posto rilevante nell’economia turca ed è molto produttiva, nonostante sia ancora poco meccanizzata rispetto a quella dei Paesi europei più sviluppati, come testimonia la notevole percentuale di lavoratori impiegati nel settore primario, pari a oltre il 25% della popolazione attiva. Le estese piantagioni di colture mediterranee lungo le zone costiere, dove il clima è particolarmente favorevole, fanno della Turchia uno dei più grandi produttori al mondo di fichi, nocciole, pesche, ciliegie e pomodori; molto importante è anche la coltivazione di olivi e tabacco.

L’allevamento ha un peso minore che in passato, ma è ancora molto praticato, mentre la pesca è una voce importante dell’economia nazionale. Per quanto riguarda il settore minerario ed energetico, la Turchia è un Paese produttore di petrolio, anche se la produzione non soddisfa il fabbisogno energetico nazionale; sul suo suolo transitano importanti oleodotti e gasdotti che riforniscono l’Europa del petrolio e del gas naturale estratto in Russia e Mar Caspio. La Turchia è inoltre il maggior produttore mondiale di boro, minerale impiegato nelle lavorazioni industriali.

L’industria

I settori industriali più sviluppati sono quelli tessile, petrolchimico e della raffinazione, chimico, siderurgico e automobilistico. Negli ultimi anni stanno vivendo una rapida espansione l’industria dell’elettronica di consumo e quella delle telecomunicazioni. Un settore tradizionale molto importante è quello edilizio.

I servizi

Le attività in espansione nell’ambito dei servizi sono quelle commerciali, bancarie e finanziarie, che stanno attraversando una fase di estesa privatizzazione, con l’intervento di capitali stranieri.

Fondamentale il settore turistico, che per molti anni è stato in costante sviluppo. A partire dal 2015, tuttavia, l’instabilità politica nelle regioni al confine con la Siria e l’Iraq, unita al timore di attentati terroristici e ai disordini seguiti a un tentativo di colpo di Stato nel 2016, ha portato a una flessione negli arrivi dei turisti internazionali.

Geo2030 - volume 2
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L’Europa